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Karajan 2008 e L'arte di Karajan

in onda ogni martedì e venerdì alle ore 20

Karajan 2008 e L'arte di KarajanDal 1° luglio raddoppiano i nostri appuntamenti con il grande Herbert von Karajan, di cui quest'anno si celebra il centenario dalla nascita: chi avesse perso il ciclo dal titolo "Karajan 2008" trasmesso da gennaio a giugno avrà la possibilità di riascoltare le nostre proposte il martedì alle ore 20; il venerdì invece, sempre ad inizio serata, si collocano nuove trasmissioni dal titolo "L'arte di Karajan": registrazioni più recenti si alternano ad altre di interesse storico in una caleidoscopica panoramica sul geniale Maestro.

Nato a Salisburgo nel 1908, Herbert von Karajan manifesta fin da piccolissimo una forte propensione per la musica suonando il pianoforte, e del 1929 è il suo debutto nella direzione: direttore stabile all'Opera di Ulm dal 1927 al '34, è poi direttore ad Aquisgrana fino al 1942 e alla Staatskapelle di Berlino dal '41 al '44; quello della II guerra mondiale è un momento buio nella carriera di Karajan, e molto controverso è il giudizio di biografi e critica sul suo rapporto, comunque ratificato e documentato, col nazismo; subito dopo la fine della guerra l'attività artistica di Karajan ha un effettivo momento di stasi.

Direttore dal 1949 della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, Karajan nel '55 è nominato successore di Wilhelm Furtwaengler dai Berliner Philharmoniker: il musicista austriaco ne sarà direttore a vita, incidendo assai significativamente sull'attività e sullo sviluppo della prestigiosissima orchestra.

Direttore artistico dell'Opera di Vienna dal 1956 al '64, Karajan è direttore ospite principale della Scala a Milano e dell'Orchestra RAI a Roma; dal 1969 al '71 direttore principale dell'Orchestre de Paris, nel '67 fonda il Festival di Primavera di Salisburgo; morirà nel 1989, celebrato come uno dei più attivi, noti e controversi direttori del suo tempo.

Questi alcuni dati; la valenza di Karajan travalica però l'ambito strettamente direttoriale poiché egli, quasi presago del futuro, fu uno dei primi musicisti a dare importanza ad elementi in parte extramusicali ed oggi fondamentali nella nostra società: tecnica, marketing, immagine.

Nella sua continua ricerca della perfezione esecutiva legata ad una concezione del tutto personale dell'ideale musicale (discutibilmente incentrata solo sulla propria visione interpretativa), Karajan si giovò di tutte le innovazioni tecniche, e fu il primo a voler adottare nelle sue incisioni la digitalizzazione del suono (del 1980 è la prima registrazione digitale del "Flauto Magico"); sperimentò la campionatura, i dispositivi visuali e le nuove tecnologie audio per migliorare al massimo il suono riprodotto, e nell'81 si unì ad alcune grandi case discografiche per promuovere il Compact Disc Digital Audio System.

Meticoloso e preciso fino allo spasimo, dotato di una percezione fuori dal comune e di grande memoria musicale (da cui la sua celebre, fascinosissima direzione ad occhi chiusi) Karajan diede al proprio ruolo un peso volutamente esasperato: il volume orchestrale talvolta sbilanciato a discapito di quello dei cantanti, la posizione ancor più sopraelevata del podio, sono oggetto di aneddoti e giudizi vari che denotano comunque una personalità prorompente, vivamente carismatica e audacemente protagonista, come poche ai nostri tempi.

Self-promoter attivissimo, Karajan seppe influenzare il mercato (negativamente, secondo alcuni) valorizzando anche economicamente la propria attività; abbiamo di lui centinaia di incisioni discografiche, documentari, films (nota la sua collaborazione col regista francese Henri-Georges Clouzot) ed un'autobiografia; la miglior biografia di Karajan è però certo quella sonora, che vi proporremo in questo anno ascoltando Brahms, Beethoven, Wagner, Bach; percorsi musicali in cui ciascuno sceglierà cosa apprezzare e cosa eventualmente criticare del titanico direttore.

Karajan 2008

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