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La ballata del Cerutti (1961)

Roberto Vecchioni

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    La ballata del Cerutti


    Io ho sentito molte ballate: quella di Tom Dooley, quella di Davy Crocket e sarebbe piaciuto anche a me scriverne una così, invece, invece niente: ho fatto una ballata per uno che sta a Milano al Giambellino: il Cerutti, Cerutti Gino.

    Il suo nome era Cerutti Gino
    ma lo chiamavan drago
    gli amici al bar del Giambellino
    dicevan che era un mago.

    Vent'anni biondo mai una lira
    per non passare guai
    fiutava intorno che aria tira
    e non sgobbava mai.

    Il suo nome era Cerutti Gino
    ma lo chiamavan drago
    gli amici al bar del Giambellino
    dicevan che era un mago.

    Una sera in una strada scura
    occhio c'è una lambretta
    fingendo di non aver paura
    il Cerutti monta in fretta.

    Ma che rogna nera quella sera
    qualcuno vede e chiama
    veloce arriva la pantera
    e lo beve la madama.

    Il suo nome era Cerutti Gino
    ma lo chiamavan drago
    gli amici al bar del Giambellino
    dicevan che era un mago.

    Ora è triste e un poco manomesso
    si trova al terzo raggio
    è lì che attende il suo processo
    forse vien fuori a maggio.

    S'è beccato un bel tre mesi il Gino
    ma il giudice è stato buono
    gli ha fatto un lungo verborino
    è uscito col condono.

    Il suo nome era Cerutti Gino
    ma lo chiamavan drago
    gli amici al bar del Giambellino
    dicevan che era un mago.

    E' tornato al bar Cerutti Gino
    e gli amici nel futuro
    quando parleran del Gino
    diran che è un tipo duro.

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