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MAURIZIO RUGGERI
Da grande dovevo fare il medico ma un giorno commisi lo sbaglio di entrare in una cabina radiofonica dello stadio della Farnesina di Roma, durante un cinquemila metri.
Commentare quella gara, vinta da un ragazzino con il cappellino alla Dave Wottle (l'ottocentista che correva in fondo al gruppo fino all'ingresso dell'ultimo rettilineo per poi vincere sul filo di lana), mi fu fatale per lasciare l'Università e buttarmi in questo mestiere.
Avrete capito che l'Atletica Leggera è di gran lunga il mio sport preferito, e il fatto di esserne il titolare a Radio1 mi rende felice.
Come condurre Zona Cesarini, che veleggia verso le tremila puntate; come correre ancora una mezza maratona, malgrado l'età che avanza; come rileggere ogni tanto L'Isola del Tesoro di Stevenson, o rivedere Luci della città di Charlie Chaplin, non solo per quella irripetibile scena dell'incontro di boxe.
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MAURIZIO RUGGERI
Conduttore Zona Cesarini
Da grande dovevo fare il medico ma un giorno commisi lo sbaglio di entrare in una cabina radiofonica dello stadio della Farnesina di Roma, durante un cinquemila metri.
Commentare quella gara, vinta da un ragazzino con il cappellino alla Dave Wottle (l'ottocentista che correva in fondo al gruppo fino all'ingresso dell'ultimo rettilineo per poi vincere sul filo di lana), mi fu fatale per lasciare l'Università e buttarmi in questo mestiere.
Avrete capito che l'Atletica Leggera è di gran lunga il mio sport preferito, e il fatto di esserne il titolare a Radio1 mi rende felice.
Come condurre Zona Cesarini, che veleggia verso le tremila puntate; come correre ancora una mezza maratona, malgrado l'età che avanza; come rileggere ogni tanto L'Isola del Tesoro di Stevenson, o rivedere Luci della città di Charlie Chaplin, non solo per quella irripetibile scena dell'incontro di boxe.