Nata a Roma,
Claudia Antonelli svolge da oltre trent'anni un'attività solistica che ha iniziato giovanissima e che l'ha sempre vista partecipare a iniziative di alto livello sia quando ha affrontato il repertorio classico, sia quando si è impegnata nella diffusione della nuova musica.
Ha suonato per quasi tutte le maggiori istituzioni musicali italiane e nelle più importanti sale da concerto di tutta Europa sia come solista, sia partecipando a piccole formazioni, orchestre da camera e grandi complessi sinfonici. Fra i musicisti con i quali ha più assiduamente collaborato ci sono Igor Markevitch, Juri Temirkanov, Giuseppe Sinopoli, Eduardo Mata, Leopold Hager, Peter Maag, Hans Graf e solisti quali Severino Gazzelloni, Jean-Pierre Rampal, Wolfgang Schulz, Andras Adorjan, Dino Asciolla e Bruno Giuranna.
È stata protagonista di molte prime esecuzioni di nuova musica ed è un'interprete di riferimento per i compositori di oggi.
L'Ensemble Algoritmo è nato nel 2002 per iniziativa di un gruppo di giovani musicisti particolarmente interessati al repertorio produzione del Novecento storico e alla produzione contemporanea. Già il concerto d'esordio della formazione, al RomaEuropa Festival 2002, era monograficamente dedicato a un autore italiano, Ivan Fedele. Subito dopo, a partire dai concerti che hanno impegnato l'Ensemble Algoritmo in importanti rassegne europee (Moulhouse, Amsterdam, Cracovia, etc.), è venuto via via a precisarsi il programma artistico di un gruppo che interpreta opere capitali del XX secolo e prime esecuzioni di nuova musica, lavori che hanno già dato vita a una serie di effetti, a una storia, e altre che invece meritano di essere adeguatamente messe in luce.
La varietà tipologica del repertorio affrontato dall'Ensemble Algoritmo è anche in stretta correlazione con la flessibilità di un organico che può aumentare o diminuire di dimensioni e che spazia dalla letteratura per strumento solo a lavori per ampi gruppi da camera (anche con l'ausilio dell'elettronica). L'Ensemble Algoritmo è condotto da
Marco Angius, musicista che dopo avere esordito, giovanissimo, come direttore d'opera, si è poi specializzato nel repertorio novecentesco e contemporaneo.
Così, accanto a capolavori come il
Pierrot Lunaire di Arnold Schoenberg o
Le marteau sans maître di Pierre Boulez, Angius ha diretto e inciso in disco gli
Studi per l'intonazione del mare di Salvatore Sciarrino per cento flauti, cento sax e solisti, nonché
Laborintus II e
Canticum Novissimi Testamenti di Luciano Berio, questi ultimi eseguiti proprio con l'Ensemble Algoritmo, che dirige dall'anno di fondazione.
Claudia Antonelli - ArpistaMarco AngiusForum