Fuori orario

Dal 12 al 18 marzo 2017

In onda dal 12 al 18 marzo 2017

Domenica 12  marzo   2016    RAI3 dalle  2.05     alle  06.00       (235’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

FALSI MOVIMENTI: DOVE (NON) SONO STATO (2)

 

a cura di Roberto Turigliatto

 

con i film

 

 

QUATRE NUITS D’UN ETRANGER (BIANCHI PAESAGGI NOTTURNI)

(Italia; 2013; 86’52”’ b/n, v.o. con sott. italiani)

Regia: Fabrizio Ferraro

Interpreti: Marco Teti, Caterina GueliRojo    

Un altro uomo, un’altra donna, la stessa città: Parigi. I due si incontrano, si inseguono, si sfuggono. Ispirato dalle “Notti bianche” di Dostoevskij, il film si svolge in quattro movimenti. Quattro notti in cui i due incerti amanti si accompagnano e si specchiano in una Parigi illuminata da un bianco cittadino abbagliante e senza tempo.

Fabrizio Ferrato è al tempo stesso uno dei registi italiani emergenti più appartati e più sorprendenti. Scrittore, cineasta, filosofo, giunge qui alla sua sesta prova registica, che lui stesso spiega così: “Stessa spiaggia, stesso mare suonava così una famosa canzone italiana degli anni ‘60 sull’orlo, più che urlo euforico, di un precipizio tenuto distante, ma mai così facile da raggiungere. Strade sempre più larghe, velocità abissali, carreggiate a più corsie. È come dire che la storia è sempre la stessa: un uomo, una donna, un mondo che si autolimita, autopunisce, che rinuncia alle sue potenziali insostenibili bellezze. Questo vale per la nostra vita consumata come anche per il cinema, con le sue immagini sempre più definite, ma in cui c’è sempre meno da guardare, tanto da non riuscire più a proiettare visioni fuori dallo schermo.

Dopo Penultimo Paesaggio ecco il secondo film di quello che mi viene da definire come una sorta di dittico sul e nel contatto non ancora avvenuto, da avverarsi”.

 

 

FESTIVAL

(Francia, 2010, col., 80’, v.o. sott. it.)

di Jean-Claude Rousseau                                                        

Jean-Claude Rousseau è tra i più segreti cineasti contemporanei, autore totale dei propri film, realizzati

praticamente da solo, film senza “soggetto” né sceneggiatura,  alcuni molto lunghi,  come La Vallée Close,  altri brevissimi, che ritornano all’esigenza originaria del cinema come “veduta” o visione. “Mi piace la parola visione perché contiene in sé un’ambiguità: visione nel senso di percezione visiva e visione nel senso di venire trasportati da ciò che si vede, avere delle ‘visioni’. Di fronte a un’opera d’arte, se la si vede veramente, si tratta sempre di una visione. La bellezza può essere vista solo nella contemplazione, mai nell’osservazione”. (Jean-Claude Rousseau)“

Festival è stato realizzato tra il 2000 e il 2010, e riunisce in un unico film 5  cortometraggi girati per la prima volta in digitale (i primi quattro realizzati al Festival di Torino, l’ultimo in un Festival in Spagna), presentati   in precedenza  come film autonomi: Lettre à Roberto, La  Nuit sans étoiles, Fauxdépart, 301, Mirage.   Ma il lungometraggio trascende i cinque film precedenti e si costituisce dunque come film nuovo e del tutto autonomo “Festival non ha altro soggetto che la vita dell’immagine nelle sue variazioni, che in permanenza minacciano di disfarla. Quello che fa sprofondare l’immagine è il senso, il voler dire o la pretesa di mostrare, mentre l’immagine non ha altra essenza che il fatto di mostrarsi essa stessa. (…) Festival, si. Filmare è una festa, un rito di celebrazione sotto forma di sacrificio. Ogni inquadratura è uno spazio delimitato, uno spazio sacro nel quale l’immagine sorge alla presenza, e in cui il mondo si assenta, si ritrae. Ri-tratto, ritratto” (CyrilNeyrat)

 

 

MATERIALE PER HELLAS    

(Italia, 2012, col, 40’)

Tonino De Bernardi attraversa da decenni la penisola ellenica e le isole dell’Egeo; la Grecia, dal canto suo, intesa nel senso ampio e materiale di mito, è presente in tanto del suo cinema: incarnata citata evocata filmata... Questi materiali non montati sono l’ennesimo capitolo del film/vita Tonino De Bernardi, come sempre già “passati e presenti” (angeli) in altri momenti/film ed altrettanto già proiettati nei film prossimi/futuri

 


Venerdì 17  marzo   2017     RAI3  dalle   01.50   alle   6.00       (250’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

LA FARFALLA E IL CAMALEONTE

(sogni di metamorfosi e racconti di commutazioni)

9, (1861-1968-1977)

 

a cura di

Fulvio Baglivi

 

NOI CREDEVAMO          versione televisiva integrale PrimaTV

 (Italia, 2010, col., 196’)

Regia: Mario Martone

Con:  Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca, Edoardo Natoli, Luigi Pisani, Guido Caprino, Michele Riondino, Andrea Renzi, Renato Carpintieri, Ivan Franek, Stefano cassetti, Franco Ravera, Roberto Di Francesco, Toni servillo, Luca Barbareschi, Fiona Shaw, Anna  Bonaiuto 

Liberamente ispirata a vicende storiche realmente accadute e al romanzo di Anna Banti, Noi credevamo, il film si articola in quattro capitoli (Le scelte, Domenico, Angelo e L'alba della nazione). Tre ragazzi del Sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l’unità d’Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci e disillusioni. Sullo sfondo, la storia dei conflitti implacabili tra i “padri della Patria”, dell’insanabile frattura tra Nord e Sud, delle radici contorte su cui si è sviluppata l’Italia in cui viviamo. Trasmettiamo per la prima volta la versione integrale del film, la stessa presentata alla Mostra del cinema di Venezia nel 2010.

 

CINEGIORNALE DEL MOVIMENTO STUDENTESCO – GENNAIO 1968  

(Italia, 1968, b/n, 31’)

Di: Silvano Agosti

A partire dal 1968 Agosti divenne testimone partecipe delle lotte politiche di quegli anni filmando il movimento studentesco nel documentario Cinegiornali del movimento studentesco. I cinegiornali prendono il punto di vista del movimento, prospettiva affascinante quanto limitata, rispetto alla complessità del circostante.

 

CINEGIORNALE DEL MOVIMENTO STUDENTESCO – FEBBRAIO 1968    

(Italia, 1968, b/n, 30’)

Di: Silvano Agosti

A partire dal 1968 Agosti divenne testimone partecipe delle lotte politiche di quegli anni filmando il movimento studentesco nel documentario Cinegiornali del movimento studentesco. I cinegiornali prendono il punto di vista del movimento, prospettiva affascinante quanto limitata, rispetto alla complessità del circostante.

 

BENE! QUATTRO DIVERSI MODI DI MORIRE IN VERSI

(Italia, 1977,  colore e b/n)

Regie e interprete: Carmelo Bene

Carmelo Bene interpreta brani dai grandi scrittori russi del secolo scorso: Majakovskij, Blok, Esènin, Pasternak. Realizzato nel 1977 ma andato in onda in due serate soltanto agli inizi degli anni ’80, è una riflessione sulla fine del “periodo rivoluzionario” e sul suicidio come atto politico.

 

 

 

 

Sabato 18  marzo       2017                 RAI3         dalle   02.05   alle   6.00       (235’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

LA FARFALLA E IL CAMALEONTE

(sogni di metamorfosi e racconti di commutazioni)

10, (1861-1968-1977)

 

a cura di

Fulvio Baglivi

 

NOI CREDEVAMO          versione televisiva integrale PrimaTV

 (Italia, 2010, col., 196’)

Regia: Mario Martone

Con:  Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Francesca Inaudi, Andrea Bosca, Edoardo Natoli, Luigi Pisani, Guido Caprino, Michele Riondino, Andrea Renzi, Renato Carpintieri, Ivan Franek, Stefano cassetti, Franco Ravera, Roberto Di Francesco, Toni servillo, Luca Barbareschi, Fiona Shaw, Anna  Bonaiuto 

Liberamente ispirata a vicende storiche realmente accadute e al romanzo di Anna Banti, Noi credevamo, il film si articola in quattro capitoli (Le scelte, Domenico, Angelo e L'alba della nazione). Tre ragazzi del Sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l’unità d’Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci e disillusioni. Sullo sfondo, la storia dei conflitti implacabili tra i “padri della Patria”, dell’insanabile frattura tra Nord e Sud, delle radici contorte su cui si è sviluppata l’Italia in cui viviamo. Trasmettiamo per la prima volta la versione integrale del film, la stessa presentata alla Mostra del cinema di Venezia nel 2010.

 

 

CINEGIORNALE DEL MOVIMENTO STUDENTESCO – APRILE 1968     

(Italia, 1968, b/n, 23’)

Di: Silvano Agosti

A partire dal 1968 Agosti divenne testimone partecipe delle lotte politiche di quegli anni filmando il movimento studentesco nel documentario Cinegiornali del movimento studentesco. I cinegiornali prendono il punto di vista del movimento, prospettiva affascinante quanto limitata, rispetto alla complessità del circostante.

 

CINEGIORNALE DEL MOVIMENTO STUDENTESCO – GIUGNO 1968     

(Italia, 1968, b/n, 25’)

Di: Silvano Agosti

A partire dal 1968 Agosti divenne testimone partecipe delle lotte politiche di quegli anni filmando il movimento studentesco nel documentario Cinegiornali del movimento studentesco. I cinegiornali prendono il punto di vista del movimento, prospettiva affascinante quanto limitata, rispetto alla complessità del circostante.

 

BENE! QUATTRO DIVERSI MODI DI MORIRE IN VERSI

(Italia, 1977, colore e b/n)

Regie e interprete: Carmelo Bene

Carmelo Bene interpreta brani dai grandi scrittori russi del secolo scorso: Majakovskij, Blok, Esènin, Pasternak. Realizzato nel 1977 ma andato in onda in due serate soltanto agli inizi degli anni ’80, è una riflessione sulla fine del “periodo rivoluzionario” e sul suicidio come atto politico.

 

 

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