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Bruno Canino e Antonio Ballista

Concerti del Quirinale di Radiotre - in onda giovedì 6 maggio alle ore 6,00

Bruno Canino e Antonio BallistaNel corso del 2004, il duo pianistico formato da Bruno Canino e Antonio Ballista ha compiuto cinquant'anni di attività: un periodo durante il quale, come ha scritto Piero Rattalino, "oltre ai sentieri battuti, Canino e Ballista hanno percorso anche i sentieri dei rovi, rimanendo per cinquant'anni fedeli a uno stile di vita artistica fatto di serietà e di understatement, di impegno su tutto e di curiosità per tutto, di indipendenza della mente e di slancio del cuore".

In effetti, passando con scioltezza dai grandi classici al jazz e dalla musica contemporanea a quella di derivazione popolare, Canino e Ballista hanno contribuito a sostituire l'immagine del musicista-sacerdote, che officia i riti di un culto museale, con quella del musicista-esploratore che rischia sempre nuove esperienze spinto da una curiosità musicale che rappresenta, per entrambi, il miglior segno di continuità con la cultura storica della Milano illuminista.

"Studiavamo al Conservatorio di Milano nella classe di Antonio Beltrami", ha ricordato di recente Ballista, "ed eravamo tutti e due voraci di musica. Nelle nostre case iniziammo a eseguire le trascrizioni delle opere liriche, ma cercavamo anche quello che c'era della letteratura moderna, allora davvero poco conosciuta: Petrassi, Dallapiccola, Casella, Malipiero, Ghedini, e anche le primizie della scuola di Darmstadt, cioè Stockhausen, Ligeti, Berio. Credo fossimo gli unici del Conservatorio ad avere questa curiosità. Cominciando la nostra attività nel momento in cui c'era un grande fervore verso le novità ci furono subito offerti molti concerti, anche all'estero. Abbiamo poi coltivato un altro tipo di repertorio: siamo stati i primi ad eseguire le trascrizioni".

Un ulteriore filo rosso collega allora i concerti di esordio, basati sulla trascrizione della Sagra della Primavera di Stravinskij, a quello pensato per festeggiare i cinquant'anni di attività del duo, imperniati sulla trascrizione della Nona Sinfonia di Beethoven firmata da Franz Liszt.

A chi gli ha chiesto il segreto di un'amicizia musicale così duratura, Bruno Canino ha risposto: "Siamo di temperamento completamente diverso, con una certa alternanza. A volte uno è più estroverso, l'altro più compassato, ma può essere anche l'inverso. C'è comunque, sempre una dialettica. Il pubblico lo sente, e lo gradisce molto. Inoltre, non suoniamo sempre in duo. Abbiamo carriere indipendenti, molto diverse, e quando ci ritroviamo abbiamo sempre un'impressione di freschezza che non si è mai appannata durante gli anni".

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