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Montezuma

in onda venerdì 25 novembre alle ore 21,00

Montezuma

MONTEZUMA

Tragedia per musica in 3 atti, musica di Carl Heinrich Graun

Libretto di Federico II di Prussia

Prima rappresentazione: Berlino, Hoftheater 6 gennaio 1755.

 

Personaggi:

Montezuma, mezzosoprano

Eupaforice, soprano

Tezeuco, tenore

Erissena, soprano

Pilpatoè

Narvés

Ferdinando Cortés

 

LA TRAMA

Atto I: Montezuma, imperatore del Messico, governa secondo principÎ illuminati un prospero paese. Egli sta per sposare la principessa Eupaforice, regina di Tlaxcala, e parlando con il fido Tezeuco non si mostra per nulla preoccupato degli stranieri recentemente sbarcati sulla costa, che egli non considera nemici. Il suo generale Pilpatoè, tuttavia, l’avverte che questa gente è bene armata e i suoi capi vogliono arrivare fino alla capitale per trattare direttamente con l’imperatore. Montezuma, però, sottovaluta questi avvertimenti, tutto preso dai preparativi per le nozze. Nelle sue stanze, anche Eupaforice è turbata dall’arrivo degli stranieri, e la sua confidente Erissena cerca di distoglierla dai suoi tristi presagi. Pilpatoè riferisce ancora che gli stranieri, chiamati “spagnoli”, sono accampati davanti alla capitale e, insieme a Eupaforice, esorta Montezuma a preparare una difesa. L’imperatore, però, continua a considerare questa gente soltanto un gruppo di sperduti fuggiaschi e, per mostrare la sua benevolenza, li invita nella sua reggia affinché partecipino alla festa delle sue nozze.

Atto II: il comandante spagnolo Narvés,  a consiglio con i suoi, progetta di occupare la città e di sterminare la popolazione per impadronirsi delle sue ricchezze. Ferdinando Cortés, capo degli spagnoli, pensa invece di realizzare la sua conquista attraverso uno stratagemma: una volta ricevuto dall’imperatore, egli inizialmente fingerà amicizia nei suoi confronti, poi lo costringerà a fornirgli il pretesto per un’azione di forza. Arrivati davanti al palazzo imperiale, gli spagnoli sorprendono le guardie e con un colpo di mano catturano Pilpatoè. Privato di ogni protezione Montezuma incolpa Cortés di tradimento e disprezza la religione degli spagnoli, in nome della quale essi ingannano e uccidono. Egli tenta di liberarsi con la spada e ciò fornisce a Cortés il pretesto che aspettava: ora può accusare Montezuma di aver infranto le leggi dell’ospitalità e farlo prigioniero. Eupaforice si indigna per questo vile stratagemma, ma Cortés riesce a dominare anche lei, facendole capire che la vita di Montezuma dipende proprio dalla sua sottomissione. Intanto il nipote dell’imperatore è passato dalla parte avversaria, ma Eupaforice, Pilpatoé e Tezeuco progettano di salvare Montezuma con una rivoluzione popolare.

Atto III: Montezuma, in prigione, si lamenta della sua triste sorte, quando sopraggiunge Eupaforice: essa ha corrotto le guardie e preparato un piano di fuga. Ma Erissena fa sapere che intanto il complotto rivoluzionario è stato scoperto, e Tezeuco riferisce che la sollevazione del popolo è finita in un bagno di sangue. L’unica via, dunque, è la fuga. Poco dopo Narvés trascina dietro di se i prigionieri: il loro tentativo di fuga è stato scoperto. Cortés, furioso, ingiunge a Montezuma di rinunciare al suo regno e anche alla sua fidanzata, altrimenti morirà. L’imperatore sceglie la morte. Dopo aver detto addio a Montezuma, Eupaforice maledice Cortés e gli rivela di aver incendiato la città per togliere agli invasori ogni possibilità di bottino; poi si uccide. Cortés, allora, dà ordine di saccheggiare la città e di sterminarne tutti gli abitanti. Un balletto conclusivo mostra le violenze che i soldati spagnoli fanno subire alle donne atzeche.

cfr. Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, diretto da Alberto Basso, Utet 1999, I titoli e i personaggi, vol. II G-R

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