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Vincent Van Gogh

Vincent Willelm Van Gogh (Zundert, 1853 – Auvers-sur-Oise, 1890) fu un pittore olandese, autore di quasi 900 tele e più di mille disegni, tanto geniale quanto incompreso. Van Gogh prese spunto dalle più importanti tendenze artistiche dell’epoca (Impressionismo, Puntinismo, Realismo, ecc) ma non aderì mai completamente a nessuna di esse, costruendo invece uno stile personalissimo tutto suo.

Sono due gli elementi principali da prendere in considerazione nell’analisi della pittura di Van Gogh: il colore e la pennellata. Il modo in cui egli utilizza il colore è straordinario, a volte usa le tinte pure, così come escono dal tubetto. Occorre tornare indietro fino ai miniatori del primo medioevo per trovare delle tonalità così intense. A Van Gogh piaceva molto dipingere di notte, perché aveva scoperto che alla luce della luna e delle stelle, così come al lume di candela, i colori non si riducono a una gamma di blu e neri, ma mantengono la loro varietà.

In Terrazza del caffè la sera, la tela viene anzi animata dal contrasto tra il blu del cielo e il giallo brillante dei locali illuminati. 
La pennellata, inizialmente a trattini o picchi irregolari sulla tela, diventa successivamente tumultuosa e dinamica. “Non seguo alcun sistema di pennellatura”, scrive Van Gogh, “picchio sulla tela a colpi irregolari che lascio tali e quali […] il risultato è piuttosto inquietante e irritante…”. Nel periodo in cui visse a Saint-Rémy, dipinse dei paesaggi instabili, un mondo sconvolto dai movimenti, fatto di colline vorticose e nubi gigantesche dall’aspetto caotico. Le forme diventano continue, avvolgenti, le curve essenziali. In questa fase l’intensità, che prima veniva espressa attraverso i colori, si trasferisce alle forme, che si fanno dinamiche.

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