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Medio Evo tra sacro e profano: Ludus Danielis

in onda il martedì alle 23,45

Medio Evo tra sacro e profano: Ludus DanielisAll'interno della rubrica "Medio Evo tra sacro e profano" in onda il martedì alle 23,45, dal 10 aprile proporremo integralmente il Ludus Danielis, dramma liturgico contenuto nel manoscritto di Beauvais (1250).

Il testo è basato sul libro biblico del profeta Daniele, già protagonista degli antichi Ordo prophetarum nonché del dramma a lui intitolato verso il 1140 dal chierico Ilario, allievo di Abelardo.

La suggestiva storia di Daniele, con l'episodio della fossa dei leoni e le enigmatiche immagini delle profezie, qualche decennio dopo viene elaborata, sulla base delle opere precedenti, dagli studenti di Beauvais, come recita la quartina d'introduzione:

Ad honorem tui Christe
Danielis ludus iste
in Belvaco est inventus
et invenit hunc juventus

Nella "crazione collettiva" dei giovani di Beauvais il Ludus Danielis diviene un'opera interamente musicata, in cui alle parti vocali si aggiunge l'utilizzo di strumenti, non espressamente indicati ma suggeriti dalle allusioni del testo - nonché da una ormai accertata prassi esecutiva.

La dimensione drammatica del testo e la varietà ritmica del metro latino si concretizzano nella musica con toni che vanno dalla libertà del canto ornato al rigore dei modi ritmici, assorbendo elementi propri della tradizione del canto liturgico più antico, accanto alle nuove sollecitazioni polifoniche e ad una concezione della sillaba cantata legata non più alla quantità metrica ma agli accenti della parola.

Particolarmente indicativo risulta qui il conductus, quel canto che accompagnava i momenti professionali delle liturgie, presente nel Daniel in modo copioso e che, oltre ad annunciare le entrate dei vari personaggi, è designato come termine per la prima volta nella storia della musica proprio in questo testo.

Altri elementi significativi sono l'alternanza tra soli e tutti con funzione drammatica e l'utilizzo di frammenti melodici preesistenti, qui liberamente rielaborati per ottenere un maggior coinvolgimento del pubblico attraverso il riconoscimento di melodie note.

Concluso significativamente con un Te Deum, il Ludus Danielis si pone così come importante testimonianza nella storia del teatro per musica.

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