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Cattivi, maestri e...

Recensione - Le novità editoriali

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di Autori vari



Le serie editoriali in Italia vantano una bella tradizione. Sono fatte bene; conservano una componente didattica; approfondiscono tanti argomenti nella giusta misura; ed applicano la vecchia regola della forma e del contenuto, rendendo accessibili a tutti argomenti spesso di non facile comprensione. Per esempio gli amici della casa editrice Bevivino – dove gli appassionati della stampa di settore ritrovano nomi a loro cari, come Fabio Cerbone (da seguire in Rete la sua rivista “Roots Highway”) e il veterano Marco Denti – hanno avuto un’idea niente male. Una collana intitolata “I Cattivi”, dedicata ai personaggi pubblici scomodi ed affidata ad un manipolo di bravi e giovani giornalisti; compresa, e sarebbe anche ora, qualche femminuccia. I mezzi di comunicazione – che per alcuni riflettono le buone e cattive abitudini della società, invece per altri le alimentano persino – hanno sempre avuto un debole per le teste calde: del resto aiutano a vendere. Dai Rolling Stones a Maradona potremmo dire per i media calza a pennello il monito peggio sono, meglio è. Ma la parabola affonda le radici nei romanzi di Dostoevskij, il primo a dare ospitalità nei suoi romanzi ai degenerati, gli stessi che oggi abbondano nella letteratura mondiale. In particolare l’informazione musicale ha avuto negli anni un’ossessione per le presunte, furibonde indignazioni dei suoi idoli rock e per le loro voci in carta vetrata. Però i libricini in questione, con le copertine ritagliate dalla pop art, sono scritti con competenza e passione. Da Ernest Hemingway a William Burroughs, da Marlon Brando a Quentin Tarantino fino a Madonna, che più che cattiva sembra una gran dritta, l’iniziativa è ben concepita ed offre un ricamo dei fiori del male del Novecento; con un titoletto fuori pista dedicato al campione di automobilismo Michael Schumacher, che in un periodo della sua carriera era così cattivo da non far mai vincere gli altri. Noi intanto restiamo in attesa di qualcuno, nel mondo dell’editoria, che si impegni finalmente a dare voce anche ai buoni.


Nel frattempo è arrivata in Italia l’edizione tradotta de “I Maestri del cinema”, una prestigiosa collana curata dai redattori dei Cahiers du Cinema; la rivista francese da sempre considerata la Bibbia dei cinefili, e dove negli anni Cinquanta si fecero le ossa, prima di passare dietro la macchina da presa e diventare registi, figure come Francois Truffaut e Jean-Luc Godard. Come suggerisce il titolo la serie antologica rende omaggio – attraverso la pubblicazione di diverse monografie, ciascuna curata da un importante critico – ai più gradi nomi della cinematografia: da Stanley Kubrick a Francis Ford Coppola fino a David Lynch. Lo standard dei Cahiers du Cinema è ampiamente confermato; trovando piuttosto in questa iniziativa – davvero pregevole per la veste grafica ed offerta al pubblico ad un prezzo molto basso – nuove ragioni di interesse (che poi in Francia il cinema occupi un ruolo di primo piano nel dibattito culturale, se ancora questo dibattito esiste, lo ribadisce il notevole “Dizionario della censura nel cinema”, scritto da Jean-Luc Douin e da poco stampato in Italia da Mimesis).


Continua intanto in maniera appartata l’attività della piccola casa editrice bolognese Pendragon. Nella collana Le Sfere sono stati recentemente pubblicati due volumetti a firma di Gianfranco Tortorelli, uno dei più autorevoli studiosi dell’editoria e autore di numerosi e pregevoli libri sull’argomento. Uno dei due titoli è “Contromano” ed è rivolto alla bella storia della Minimum Fax, mentre l’altro si intitola “Il lavoro della talpa” ed è dedicato ad un’altro piccolo e importante marchio, le Edizioni E/O. Nel caso della vicenda Minimum Fax: l’autore racconta come i due fondatori Marco Cassini e Daniele Di Gennaro siano stati bravi sia nelle originali scelte editoriali, sia nella volontà di sperimentare nuove strategie; riproponendo autori stranieri di vaglia come Raymond Carver, attraverso operazioni di mercato più innovative, ed offrendo contemporaneamente un’occasione ai giovani scrittori italiani. Descrivendo invece la parabola delle Edizioni E/O, Tortorelli sottolinea il tenace tentativo di proporre la grande letteratura slava, al quale in tempi recenti è stato affiancato un nuovo e suggestivo raggio d’azione, estendendo l’interesse verso le vaste aree geografiche dell’Africa e del medio Oriente.


Bella infine l’iniziativa della Skira, conosciuta soprattutto per i suoi cataloghi d’arte, che vara in queste settimane la collana sms (la sigla sta Skira Mini Saggi) dedicata a temi di natura culturale. Nella prima emissione di titoli, davvero piccini ma uno più coinvolgente dell’altro, ci fa piacere segnalare “Breve storia dell’arte moderna”. Un’intervista allo storico dell’arte Jean Clair che è vecchia di undici anni (!) ma che nella sua attualità risulta un piccolo capolavoro di sintesi. Così attraverso l’arte contemporanea ne sappiamo di più sulla diversità della nostra epoca. E saperne di più è sempre meglio.



A cura di Vittorio Castelnuovo
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