Nell'ambito della produzione clavicembalistica di
Johann Sebastian Bach, le
Suites francesi furono competate come serie tra il 1718 e il 1725, al pari delle cosiddette Suites inglesi. L'inclusione, insieme alla consueta sequenza di
allemande, courante, sarabande e gigue, di qualcuna della cosiddette
galanterie (passepied, loure, bourrée, ecc.) spiega l'appellativo di 'francesi' .
Benché tecnicamente appaiano meno impegnative di quelle 'inglesi' (anche per l'assenza di un preludio) queste suites giovacano un ruolo importante nell'ambito familare e didattico di casa bach, a giudicare dall'inserimento di diverse suites all'interno sia del Notenbüchlein per Anna Magdalena sia di quello per Wilhelm Friedmann, come pure dall'ampio numero di copie redatte della cerchia degli allievi di Bach.
Ascolteremo nel programma odierno il clavicembalista olandese
Pieter-Jan Belder in una convincente interpretazione dell'intera raccolta, cui si aggiungono le
Suites BWV 818 e 819, composte probabilmente nel medesimo periodo delle suites francesi.