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'Isolamenti'

musiche e musicisti del ghetto ebraico di Terezin, 1941

'Isolamenti'Il 5. Canale della Filodiffusione di Radiorai ricorda il 25 Aprile con un particolare programma dedicato alle musiche scritte ed eseguite nel ghetto ebraico di Terezin.

A sessanta anni circa dalla Liberazione, dalla fine dell'ultima guerra mondiale, l'idea che dalle guerre, dalle violenze e dalle barbarie derivino l'isolamento e l'arresto di ogni sviluppo vitale (e culturale) dell'umanità, oggi non può apparire così ovvia e scontata come dovrebbe in verità essere.

Il tempo in cui viviamo impone un vivifico e vigile ricordo.
Terezin, piccola cittadina fortificata vicino Praga, venne trasformata nel 1941 in un ghetto per "ebrei privilegiati"; nelle strategie del Terzo Reich rappresentava il ghetto modello da esporre agli occhi del mondo. Un soggiorno coatto per una eterogenea colonia ebraica che sembrava potersi esprimere liberamente e così apparve più volte anche alla Croce Rossa Internazionale.

Nella particolare composizione della popolazione coatta di Terezin, si collocò il motivo di un incontro, intensamente sentito, tra gli artisti, i musicisti e i numerosissimi bambini: l'Arte, la musica fu l'elemento culminante della vita sociale, della "resistenza all'annientamento della vita sociale" della comunità che viveva al suo interno.

La musica a Terezin, anche se poco conosciuta, è una realtà storica ben documentata: i musicisti che vivevano segregati nel campo, nel loro "essere tragicamente fuori luogo", trovarono la forza di organizzare una loro stagione d'arte, importante e coinvolgente, di forte identità, dove la creatività ricercava la memoria collettiva, assolvendo ad una fondamentale funzione sociale.

Nel 1944 a Terezin era attiva un'orchestra d'archi di 42 elementi, fra dilettanti e professionisti, di provenienza internazionale. Fra le attività musicali che si succedevano all'interno del campo, sicuramente si distinse l'esecuzione dell' operina Brundibar, una breve composizione interpretata dai bambini di Terezin, che è un commovente messaggio: il protagonista, Brundibar, suonatore di organetto,che simboleggia il male e la prepotenza viene alla fine sconfitto dai bambini che intonano un canto di vittoria e di speranza per un futuro migliore: un messaggio di pace da affidare alle generazioni future perché eventi catastrofici come le guerre e gli stermini non si verifichino più.

Il programma in onda domenica 25 Aprile alle ore 23.00, oltre a Brundibar, scritta da Hans Krasa, presenta composizioni di altri autori quali Pavel Haas, Gideon Klein e Viktor Ullmann, scomparsi tutti nei campi di sterminio nazisti, nel 1944.

Documentazione tratta da Isolamenti 3 Prod. CD Fonit Cetra e da Assoc. Musica Libera di Davide Casali.


Immagine dal sito www.deportati.it

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