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Canottaggio

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    Pitture tombali risalenti alla quinta dinastia dei faraoni d’Egitto (2600 a.C.) riportano scene di gare fra imbarcazioni a remi sul Nilo.

    A molto più tardi (circa 700 a.C.) si riferisce lo scrittore romano Virgilio quando, nel V libro dell’Eneide, fa la prima cronaca di una gara di canottaggio: quattro imbarcazioni allineate nel mare di Trapani, nel corso dei giochi sportivi indetti da Enea per onorare la scomparsa del proprio padre Anchise.

    Vinse il troiano Cloanto, capobarca della “Scilla”, e divenne il primo campione italiano del remo.

    Nel 260 a.C. il greco Polibio, nel libro I delle sue storie, racconta come i Romani per i trasporti via mare dovevano far continuo ricorso – con forti spese – a noleggiatori napoletani e tarantini.
    Quando il Senato si decise finalmente a stanziare la somma necessaria a costruire una flotta, sorse il problema di istrui- re gli equipaggi, compresi gli uomini addetti ai remi: furono così create “scuole di voga” con vasche a terra sul tipo di quelle oggi adottate dalle Società di canottaggio.
    Polibio descrive pure come venivano “allenati” i rematori: “Mentre gli incaricati preposti alla costruzione delle navi curavano l’allestimento delle varie unità, altri, arruolate le ciurme, insegnavano loro sulla terraferma a maneggiare i remi. Essi si servivano di questo metodo: facevano sedere gli uomini su banchi per rematori, disposti sulla terraferma, nello stesso ordine dei banchi della nave, nel mezzo ponevano il capo. Li abituavano a gettarsi tutti insieme all’indietro accostando al petto le mani, quindi a chinarsi in avanti spingendole in fuori e ad iniziare e cessare il movimento agli ordini del comandante. Allenati così preventivamente gli uomini, non appena le navi furono pronte le vararono”.

    Si remò per motivi tutt’altro che sportivi fino alla seconda metà del 1500 d.C. quando, l’avvento delle grandi velature prima e del motore poi, fece uscire di scena il remo. Grandi rematori dell’antichità, del Medioevo e del Rinascimento furono gli Egiziani, i Greci, i Fenici, i Romani, i Cartaginesi, i Vichinghi, i Genovesi, i Veneziani.
    Proprio questi ultimi sembra accertato abbiano coniato il termine “regata”, che deriverebbe da “riga” o “mettere in riga” per la partenza.

    La più antica regata (tutt’ora esistente, è giunta alla 288a edizione) è la “Doggett’s Coat and Badge” che si corre sul Tamigi a Londra ed è stata creata nel 1715 da Thomas Doggett, celebre commediante dell’epoca per commemorare la salita al trono di re Giorgio I

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