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IL PAPA DEMONIZZA IL CAPITALISMO SFRENATO

Papa Francesco esorta gli imprenditori per una forma di economia che condivida maggiormente i profitti.

IL PAPA DEMONIZZA IL CAPITALISMO SFRENATO Città del Vaticano, 4 feb/ 2017 Un’ anatema contro le forme di economia che pensano solo al profitto e che causano disagi e morte dei più deboli. Così Papa Francesco, in occasione dell’udienza nell’Aula Paolo VI con i mille imprenditori promossa dal Movimento dei Focolari, tuona contro coloro che idolatrano il denaro e prega sperando che Il 'no' ad un'economia che uccide diventi un 'sì' ad una economia che fa vivere, perché condivide, include i poveri, usa i profitti per creare comunione". Ammonisce che quando il capitalismo fa della ricerca del profitto l'unico suo scopo, rischia di diventare una “ struttura idolatrica, una forma di culto, che sta distruggendo milioni di famiglie nel mondo e che voi- rivolgendosi agli astanti- giustamente contrastate”. Davanti ai più di mille imprenditori presenti ribadisce che” Il principale problema etico di questo capitalismo è la creazione di scarti per poi cercare di nasconderli o curarli per non farli più vedere”. Il Santo Padre si sofferma sui problemi dell’industria che prima distrugge poi cerca di aggiustare citando alcuni esempi :“ Gli aerei inquinano l'atmosfera, ma con una piccola parte dei soldi del biglietto pianteranno alberi, per compensare parte del danno creato. Le società dell'azzardo finanziano campagne per curare i giocatori patologici che esse creano. Il giorno in cui le imprese di armi finanzieranno ospedali per curare i bambini mutilati dalle loro bombe, il sistema avrà raggiunto il suo culmine". Al contrario, ritiene che “ Un buon imprenditore non cura solo le vittime di oggi ma riduce quelle di domani. Un imprenditore che è solo buon samaritano fa metà del suo dovere: cura le vittime di oggi, ma non riduce quelle di domani. il modo migliore e più concreto per non fare del denaro un idolo è condividerlo con altri, soprattutto con i poveri, o per far studiare e lavorare i giovani, vincendo la tentazione idolatrica con la comunione. Quando condividete e donate i vostri profitti, state facendo un atto di alta spiritualità, dicendo con i fatti al denaro: tu non sei Dio". Bergoglio, pur riconoscendo il valore di ciò che è stato fatto fino ad ora dall’associazione degli imprenditori cattolici chiede di fare molto di più: "Finché l'economia produrrà ancora una vittima e ci sarà una sola persona scartata- precisa con decisione- la comunione non è ancora realizzata, la festa della fraternità universale non è piena. Bisogna allora puntare a cambiare le regole del gioco del sistema economico-sociale. Vi auguro di continuare ad essere seme, sale e lievito di un'altra economia: l'economia del Regno, dove i ricchi sanno condividere le loro ricchezze, e i poveri sono chiamati beati". ( Servizio di: Stefano Girotti )
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