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Archivio RAI - Gerhard Oppitz interpreta Brahms

in onda martedì 5 aprile alle ore 00,00

Archivio RAI - Gerhard Oppitz interpreta BrahmsNello spazio dedicato alle registrazioni effettuate dalla RAI e custodite nei suoi archivi presentiamo oggi una incisione del 1989: si tratta del Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms eseguito dal pianista Gerhard Oppitz con l'Orchestra Sinfonica di Roma della RAI diretta da Samuel Friedmann.

Al suo apparire nel 1859, l'opera 15 di Brahms, primo dei due concerti per pianoforte e orchestra, suscitò opinioni niente affatto onorevoli, e fu definito dai critici "per niente ortodosso, banale, orrido". Il venticinquenne compositore, in un'accorata lettera al violinista Joachim, obietterà recisamente che in questa opera stava solo "sperimentando la propria strada".

La gestazione del concerto era stata lunga, impegnando Brahms per alcuni anni; dapprima prevista come sonata a due pianoforti, fu poi orchestrata come sinfonia in quattro movimenti ed infine modificata in concerto per pianoforte ed orchestra; il materiale tematico fu desunto dal solo primo movimento originario, e Brahms compose ex novo i due movimenti che completano il concerto.

Nel rapporto tra lo strumento solista e l'orchestra Brahms mostra qui di essere interessato soprattutto ala compenetrazione dei due elementi, privando la compagine orchestrale della funzione di mero accompagnamento ed attribuendo al pianoforte un ruolo che, aldilà del virtuosismo, pone in luce meccanismi musicali più ampi e sviluppati.

La connotazione fortemente drammatica del primo movimento, data dal vibrante tema basato sul trillo, si dice sia stata ispirata almeno in parte dalla tragedia del suicidio di Schumann, avvenuto nel 1854; dopo il lirico Adagio, descritto da Brahms stesso come un "gentile ritratto di Clara Schumann", il terzo movimento, di stampo eroico, ricorda da vicino il Rondò del Terzo Concerto di Beethoven.

Pur essendo un lavoro giovanile, questo primo Concerto mostra con grande chiarezza alcuni tratti fondamentali della personalità di Brahms, e va considerato un lavoro del tutto maturo, che si è conquistato con il tempo un'ampia popolarità sia nelle sale da concerto che nelle incisioni discografiche.

Gerhard Oppitz inizia i suoi studi a 5 anni, esordisce in pubblico a 11 con un concerto di Mozart, e per la sua carriera vitale fu l'incontro del 1973 con Wilhelm Kempff; il grande pianista si offrì come guida al giovane invitandolo in Italia alle sue master-classess di Positano, e questa esperienza fu naturalmente fondamentale per lo sviluppo musicale dell'interprete nell' indirizzare i suoi studi e le sue grandi potenzialità.

Il repertorio di Oppitz è assai vario, e spazia dal classico (Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms, Grieg, Liszt, Ravel, nonché Bach nelle trascrizioni pianistiche di Liszt, Busoni, Kempff) al moderno, includendo nei suoi programmi musiche di Boulez, Henze, Ligeti e Messiaen, Lutoslawski e Stockhausen.

Nella sua discografia spiccano le edizioni complete delle composizioni pianistiche di Brahms e Grieg, dei lavori per pianoforte e orchestra di Weber nonché delle sonate di Beethoven, (di cui nei prossimi giorni uscirà l'8° volume), nelle quali il pianista tedesco fa sfoggio del suo temperamento e della profonda conoscenza dello stile beethoveniano aquisito negli anni della sapiente guida di Kempff.

Tra il 1980 e il 1990 Gerhard Oppitz è comparso frequentemente nei programmi da concerto della RAI, suonando sotto la guida di illustri bacchette quali Edoardo Mata, Carl Melles, Miltiades Caridis opere di Brahms, Bartok, Strass e soprattutto Beethoven.

Il concerto proposto quest'oggi fu registrato a Roma e trasmesso in diretta il 18 marzo 1989; in quell'occasione Oppitz eseguì anche il Terzo Concerto di Bela Bartok.

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