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Baudelaire lo si può leggere in tanti modi: in lui la bellezza e la morte, il cielo e l’abisso, la pienezza e la noia, l’effimero e l’eterno si susseguono, si rincorrono, aprono ogni volta un diverso orizzonte sull’umano. Su tutto, però, si stende un velo di dolorosa pietà, di compassione creaturale che rende vicino sia a un senso religioso della vita sia alla esigente sensibilità contemporanea. Abbiamo chiesto a due dei suoi traduttori di guidarci dentro la complessa architettura dei suoi versi. In diretta dal complesso monumentale San Pietro di Perugia nell'ambito del festival "Voci dal borgo". Ha condotto Gabriella Caramore con Antonio Prete e Nicola Muschitiello, traduttori e studiosi di Charles Baudelaire e con Padre Giustino Farnedi Abate dell’Abbazia di San Pietro.
Il complesso monumentale San Pietro di Perugia
I profumi, i colori e i suoni si rispondono.
Immaginazione è la regina del vero, e il possibile è una delle province della verità.
O dolore! Dolore!
il tempo divora la vita,
e l'oscuro Nemico che ci corrode il cuore,
col sangue che perdiamo,
cresce e si fortifica!
Charles Baudelaire