Scritte intorno al 1724-26, quando l'autore era all'apice della sua fama come operista, le sonate per flauto dolce di Georg Friedrich Händel sono universalmente considerate tra le più belle composizioni per flauto dolce del periodo barocco. Tra queste almeno due (le sonate HWV 365 e HWV 367a) non sembrano conformarsi alle convenzioni dell'epoca, che prevedevano tre o quattro movimenti, e le intenzioni del compositore sull'affetto e sul tempo dei vari movimenti danno adito a più di una interpretazione.

Erik Bosgraf, in un compact pubblicato nel 2008 dall'etichetta Brillant Classics e dedicato alle sonate scritte dal sassone per flauto dolce e basso continuo, ritiene che questo repertorio sia pieno di gesti teatrali fortemente collegati con la musica operistica dello stesso Händel, e di questa osservazione tiene conto nella propria interpretazione. Lo stesso Bosgraf, che è accompagnato da Francesco Corti nella realizzazione del basso continuo al clavicembalo, sceglie di utilizzare anche tipi di flauto, oltre al flauto dolce contralto: si segnala in particolare la sonata in si minore HWV 3671 - che conclude l'odierna trasmissione - dove viene utilizzato il cosiddetto Voice flute, un flauto dolce tenore con estensione verso il grave simile a quella del traversiere e un suono particolarmente dolce.