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Agrippina

dramma per musica in tre atti di Georg Friedrich Händel

Musica di Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Libretto di Vincenzo Grimani
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro S. Giovanni Grisostomo (prob. 26.XII.1709)

Personaggi:
Agrippina (soprano)
Nerone (controtenore)
Poppea (soprano)
Claudio (baritono)
Ottone (controtenore)
Pallante (baritono)
Narciso (sopranista)
Lesbo (basso)

Viva il caro sassone
Così il pubblico italiano nel 1709 accolse Händel a Venezia per la prima della sua opera Agrippina. Georg Friedrich Händel (Halle, Sassonia, 1685 - Londra, 1759), compositore tra i più rappresentativi del Settecento, il quale dimorò in Italia negli anni che vanno dal 1706 al 1710, affinando ed impreziosendo la sua cifra stilistica e rappresentando lavori teatrali nelle principali città italiane.

L'opera, che probabilmente debuttò il 26 dicembre del 1709 al Teatro S. Giovanni Grisostomo di Venezia, ebbe 27 repliche consecutive e, nelle stagioni 1718, 1719 e 1722, rimase stabilmente in cartellone ad Amburgo. Un vero record, considerando le statistiche settecentesche: situazione assolutamente irripetibile, forse ragione del fatto che sia la prima opera di Händel pervenutaci integra.

Questo lavoro consacrò come operista il maestro tedesco, che dimostrò di aver familiarizzato con l'idioma italiano durante gli anni di permanenza in Italia. Presunto autore del libretto è il cardinale veneziano Vincenzo Grimani, comproprietario del teatro e, dal luglio del 1708, insediatosi sul trono come viceré di Napoli. Un caso raro di un libretto scritto appositamente per Händel.

Contribuì al successo di Agrippina l'equilibrio della distribuzione delle parti (arie e scene), struttura permessa anche dal libretto, che rispetta le leggi della verosimiglianza ed è privo di immaginarie dimensioni ultraterrene.

La struttura dell'opera rinnega le tradizionali leggi del libretto seicentesco: non vi sono travestimenti o equivoci sull'identità dei personaggi (a parte il lieve fraintendimento di Claudio per l'assonanza Ottone/Nerone), non vi è un'agnizione, ma un'unica azione condotta con decisione dalle due donne (la protagonista e la rivale), che dominano la stor

Denarius romano con il volto di Agrippina Minor moglie di Claudio e madre di Nerone (15-68 d.C.)
ia senza mai perdere il controllo della loro decisioni. Claudio è invece disegnato come un imperatore sciocco e cedevole agli istinti: forse un'ironizzazione del vecchio papa Clemente XI, chiaramente antiasburgico e per questo detestato dal cardinale Grimani, viceré austriaco a Napoli.

Agrippina è la prima opera antieroica di Händel. In essa non vi è esaltazione dei valori umani; i suoi personaggi, benché presi dalla grandiosa storia romana, sono ahimè squalificati da congiure di palazzo e tradimenti. Anzi si osserva una commistione tra dramma serio e commedia, tra elementi tragici, allusioni satiriche e squarci realistici.

Tutto ciò è alquanto lontano dalla moda della riforma librettistica di Apostolo Zeno, invece impegnato nel depurare il dramma serio da ogni possibile incursione nella commedia con la presenza di elementi comici o quotidiani.

Giulia Agrippina Minor era figlia di Germanico e Agrippina maggiore, nipote di Ottaviano Augusto. Donna priva di scrupoli e animata da una spiccata ambizione, profondamente fiera della propria stirpe, Agrippina minore è la figura centrale delle truculenti vicende della dinastia Giulio-Claudia.

La Trama
Agrippina, moglie dell'imperatore, nel tentativo di assicurare il trono a Nerone, figlio nato dal suo primo matrimonio, architetta un vortice di inganni e macchinazioni, con i quali coronerà il suo obiettivo. Un lieto fine classico, fiorito su una trama scorrevole e brillante.
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