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Almanacco in musica

anniversari e ricorrenze del 10 gennaio - in onda alle ore 8,00

Almanacco in musicaSignificativa esplicazione del magniloquente ma sempre profondo linguaggio del suo autore, il Te Deum di Anton Bruckner fu concepito nel 1881 e concluso tre anni dopo; nella biografia dell'autore quel periodo era stato segnato dal dolore per la morte di Wagner, avvenuta nel 1883, e il solenne testo sacro viene letto dal compositore con un senso latente di dolente mestizia.

Il Te Deum è tra le opere più celebri di Bruckner, che pare avesse intenzione di porlo a conclusione della propria Nona Sinfonia, sintetizzando quasi le due fonti primarie della sua ispirazione, quella sinfonica e quella sacra.

Interessante l'annotazione che Gustav Mahler appose alla sua copia tascabile di questo lavoro, che egli reputa composto "Per voci angeliche, spiriti devoti, cuori tormentati e anime purificate dal fuoco".

Anton Bruckner - Te Deum in do mag per soli coro orch e organo (prima esecuzione: Vienna, 10 gennaio 1886)

Originario del Sussex, Frank Bridge (Brighton, 26 febbraio 1879 - Eastbourne, 10 gennaio 1941) fu violinista e violista (nell'English String Quartet dal 1903 al '20) oltre che direttore d'orchestra e compositore.

Inizialmente inserito nel filone del sinfonismo post-brahmsiano, nel primo dopoguerra Bridge sviluppa uno stile che sempre più si afferma come caratterizzato e peculiare, ispirato nel contempo alla tradizione anglosassone e alle correnti europee più avanzate, stile che venne definito come conservatore e radicale a un tempo.

Le sue opere, improntate ad una garbata piacevolezza, sono perlopiù destinate ad organici cameristici, anche se la sua composizione più celebre è "The Sea", per orchestra, nonché il tema reso noto dalle variazioni con le quali gli rese omaggio il suo unico allievo di composizione, Benjamin Britten.

Frank Bridge - Londonderry air, per quartetto d'archi

Il francese Jean Martinon(Lione, 10 gennaio 1910 - Parigi, 1 marzo 1976) è ricordato soprattutto per la sua attività direttoriale, ma i suoi studi iniziarono col violino e proseguirono con la composizione, che coltivò anche nel periodo della prigionia patita in un campo di concentramento tedesco.

Martinon ha guidato importanti orchestre a Bordeaux, Londra, Parigi ma anche a Chicago, L'Aia e Tel Aviv; specializzato nel repertorio sinfonico francese, questo ispirato interprete si è dedicato molto anche alla musica contemporanea.

Claude Debussy - Prelude à l'après-midi d'un faune

Soprannominato "Il Rostropovich del futuro", il violoncellista lettone Mischa Maisky(Riga, 10 gennaio 1948) si è effettivamente affermato come uno dei più importanti solisti del suo strumento.

La sua brillante carriera, iniziata nell'Unione Sovietica che girò interamente, mtuò bruscamente direzione nel 1970, quando egli - dopo essere stato costretto per 18 mesi in un campo di lavoro vicino Gorky - da dissidente lasciò la sua terra e, nel 1973, assunse la cittadinanza israeliana.

In quello stesso anno un anonimo ammiratore, alla fine di in concerto newyorkese tenuto da Maisky alla Carnegie Hall, volle donargli un prezioso violoncello antico, quel Montagnana del '700 sul quale tuttora il musicista si esibisce; memorabili nella sua attività la Maratona Bach del 2000 e alcune collaborazioni come quelle con Gidon Kremer, Martha Argerich e - più recentemente - con sua figlia Lily Maisky.

Maisky può vantarsi di essere l'unico violoncellista ad avere studiato con due mostri sacri del suo strumento, vale a dire Gregor Piatigorsky e Mstislav Rostropovich; nel 1995 il musicista dopo ben 23 anni tornò in Russia e all'aprile di quell'anno risale l'incisione vivaldiana che presentiamo, che valse al violoncellista e all'Orpheus Chamber Orchestra che lo accompagnava l'importante Echo Award.

Antonio Vivaldi - Concerto in do min per vcl orch d'archi e b. c. RV 401

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