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Dialogo tra un cacciaballe e un rompiballe

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    a cura di Davide Maria De Luca

    1.C’è bisogno di un referendum sull'Europa per decidere se restare o meno nella moneta unica.
    Forse ce n'è bisogno, ma non è possibile farlo: la Costituzione vieta all'articolo 75 i referendum sui trattati internazionali, mentre i referendum Consultivi - quelli che danno solo un "consiglio" - sono previsti soltanto per i cambiamenti territoriali delle regioni.

    2.In Italia il numero dei parlamentari è altissimo in relazione alla popolazione. 
    Non è vero. In Italia c’è un parlamentare ogni 63mila abitanti. Solo  5 paesi dell’Unione Europea hanno più cittadini rappresentati da ogni parlamentare. Dimezzando il numero dei parlamentari, l’Italia diventerebbe il Paese con meno parlamentari per abitante.


    3. Le coalizioni di Berlusconi, Bersani e Grillo rappresentano ciascuna circa 1 italiano su 3
    Non è vero. A votare è andato soltanto il 75% dei 50 milioni che avevano diritto. Le tre principali forze politiche hanno preso tra gli otto e mezzo e i 10 milioni di voti. Visto che in Italia ci sono 60 milioni di abitanti, il massimo che possono dire è che rappresentano 1 italiano su 6.

    4. Berlusconi ha portato un sacco di gente nuova e giovane in Parlamento: aveva promesso che avrebbe ricandidato soltanto il 10% dei suoi vecchi parlamentari. 
    Non è vero. Il 72,4% dei parlamentari eletti nel PDL erano già stati eletti: è  la cifra più alta tra tutti i partiti, a pari merito con l’UDC.


    5. I grandi giornali ricevono ingenti contributi pubblici. 
    Non è vero. Chi riceve i contributi pubblici sono i giornali di partito e quelli gestite da cooperative di giornalisti. Tutti i giornali, nessuno escluso, invece beneficiano di agevolazioni sulle tariffe telefoniche e sugli acquisti di carta. 

    6. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito alla Camera.
    Non è vero. Il primo partito è il PD con 8.932.615 voti, 148.116 voti in più del Movimento 5 Stelle. Subito dopo il voto tutti hanno parlato del M5S come primo partito solo perchè non erano ancora stati conteggiati i voti degli italiani all’estero.

    7.In Sicilia il governatore Rosario Crocetta ha abolito le province, risparmiando così 100 milioni di euro l’anno.
    Non è vero: l’abolizione delle province siciliane è soltanto al suo primo passo legislativo. E la stima di risparmi per 100 milioni sembra molto alta. La riforma del governo Monti - che prevedeva di accorpare più della metà di tutte le province italiane - si calcola che avrebbe portato un risparmio di 65 milioni di euro.

    8.Massimo Gramellini, sabato sera, ha in questo studio riportato dai giornali che Brunetta avrebbe sostituito un televisore nuovo dagli uffici del Pdl con uno più grande e avrebbe aumentato le spese del proprio gruppo parlamentare. 
    Non è vero. Brunetta ha accusato la falsa ricostruzione scritta “sotto il suggerimento di persone che cercano con ogni mezzo di conservare il posto di lavoro” e ha sostenuto di aver tagliato il personale del 65% viste che le continue richieste da giornali ed elettori di tagli ai costi della politica. 


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