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Gary Bertini a Colonia

in onda martedì 26 gennaio alle ore 17,00

Gary Bertini a ColoniaFigura fondamentale della cultura musicale di origini ebraiche, dal 1955 alla sua scomparsa nel 2005 Gary Bertini svolse una parte importante della sua attività in Israele e con complessi israeliani; nonostante questo Bertini ha sempre mantenuto una certa autonomia nei legami istituzionali con le orchestre e anche nei confronti della sua collocazione territoriale, quest'ultima non sempre compresa dai suoi conterranei (dopo le peregrinazioni europee, il suo approdo negli Stati Uniti - meta dell'80% dell'emigrazione di matrice ebraica - fu stigmatizzato assai negativamente in una lettera al giornale Jerusalem Post: " Forse Mr. Bertini mangia pane secco qui, o l'applauso dei Gentili (pagani, qui intesi come non ebrei, ndr) per le sue orecchie è più dolce di quello degli ebrei d'Israele?").

Descritto dal quotidiano londinese The indipendent come "Aperto al nuovo, giovane e moderno nello spirito", Bertini ha legato il suo nome da una parte a quello di Gustav Mahler, dall'altra all'Orchestra della Radio di Colonia, da lui diretta in molte occasioni: sono questi i protagonisti insieme con lui della puntata di oggi.

Le interpretazioni mahleriane del direttore hanno in un certo senso fatto scuola, e discograficamente parlando l'incisione integrale delle Sinfonie del maestro realizzata con l'Orchestra Sinfonica della radio di Colonia tra il 1984 e il 1991 è un vero e proprio punto di riferimento.

La ripubblicazione di questa integrale è stata premiata nel 2006 con il premio Discografico Internazionale intitolato a Gustav Mahler con la seguente motivazione: "non percettibilmente orientata ad emozioni estreme, la registrazione testimonia con una chiarezza inalterabile il particolare impegno e l'affinità emozionale di Bertini alla musica di Mahler"; proprio quelle registrazioni sono fonte del nostro ascolto odierno che riguarda uno dei monumenti sinfonici della fine del XIX secolo: la Sinfonia n. 2 in do minore detta anche "Resurrezione".

Composta tra il 1887 e il 1894, travagliato periodo della vita di Mahler, questa seconda Sinfonia nel suo primo movimento fu elaborata contemporaneamente al completamento della Sinfonia n. 1 "Il Titano", e ne condivide spunti di materiale melodico; qui per la prima volta il grande compositore tedesco descrive non un evento ma un modo di sentire, come egli stesso suggerisce nella sua descrizione dei singoli movimenti, didascalie che fungono da sintetico programma esplicativo della complessa partitura; ancora, qui per la prima volta Mahler fa uso della voce umana all'interno di una sinfonia, cosa che ritroveremo nella sua Terza, Quarta e Ottava Sinfonia.

Un soprano ed un contralto (qui Kristina Laki e Florence Quivar) hanno insieme al coro (che in questo caso riunisce le voci del Coro della Radio di Colonia con quelle del Sudfunk di Stoccarda) il compito di rendere vivi i testi che Mahler unisce alla sua musica: si tratta di Lieder tratti dalla raccolta "Das Knaben Wunderhorn" di cui l'ultimo, "Auferstehung (Resurrezione)", dà il titolo all'intero lavoro.
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