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Heinz Holliger, autore e interprete

in onda mercoledì 2 giugno alle ore 10,30

Heinz Holliger, autore e interprete Per amarlo basterebbe ricordare che è uno dei maggiori oboisti del nostro tempo, ma la personalità di Heinz Holliger non si esaurisce nel ruolo di interprete; così oggi parleremo di lui anche come direttore d'orchestra e compositore.

Il musicista svizzero, nato a Langenthal nel 1939, da bambino scelse l'oboe, a suo dire, per il fascino del suono e per la sua analogia col suono acuto della propria voce di ragazzo che amava cantare; dedicatosi anche al pianoforte e alla composizione, nei suoi studi tra Berna e Parigi fece incontri importanti tra cui quello con Pierre Boulez.

In un'intervista del 2000 Holliger dice di amare tutto il - non proprio sterminato - repertorio del suo strumento, con una certa predilezione per Zelenka; quando però gli viene chiesto cosa pensi del repertorio moderno, così risponde: "Sono sfortunatamente molto infelice di essere arrivato con 50 anni di ritardo... Infatti, Alban Berg morì senza scrivere per l'oboe, e anche Schoenberg; Debussy voleva scrivere la Quarta Sonata per oboe, corno e clavicembalo, ma anche lui se ne andò troppo presto (per colpa delle sigarette). E nemmeno Ravel fece nulla. Penso che gli oboisti di quel periodo non erano molto interessati alla grande musica! Si suonavano solo gli assoli di Paladilhe e Bozza che sono, per me, musica di infimo ordine.".

Holliger ha sviluppato una abilità tecnica che ha almeno in parte rivoluzionato la visione convenzionale nei confronti dell'oboe, ampliando anche le prospettive dei compositori riguardo al potenziale dello strumento; fin dal 1961 l'oboista con i suoi concerti e le sue registrazioni ha collezionato premi e riconoscimenti a livello internazionale.

Già che ci siamo, proseguendo nell'ascolto delle parole dello stesso Holliger, continuiamo a conoscere il suo percorso musicale: "...Ecco perché chiesi ai compositori di scrivere brani per lo strumento. C'era il Concerto per oboe e arpa di Henze o di Frank Martin (lavori relativamente legati alla tradizione). Tra i 90 pezzi che mi sono stati dedicati o sono stati scritti per me (capolavori ed opere meno importanti) i miei tre preferiti sono il Concerto di Elliott Carter, la Sequenza (VII, ndr) di Luciano Berio ed i lavori di Klaus Huber per oboe e clavicembalo...".

A questi illustri nomi ne aggiungiamo, per amor di cronaca, alcuni altri: anche Penderecki, Stockhausen, Pousseur, Lutoslawski, Karlheinz Stockhausen e Isang Yun hanno scritto per Holliger, che ha dato davvero un diretto e forte contribuito alla letteratura per oboe.

Alla carriera di interprete si riferiscono le nostre prime due proposte musicali odierne: si tratta del Concerto per oboe e orchestra di Richard Strauss, composizione del 1945 che richiede un altissimo grado di maturità esecutiva; con Holliger la New Philharmonia Orchestra diretta da Edo de Waart.

La stessa orchestra vede Holliger sul podio nel Concerto per violino e orchestra "Alla memoria di un angelo", scritto da nel 1935 per la morte di Manon (giovane figlia dell'amica Alma Mahler)e che, ultima opera del musicista viennese, va considerato anche un suo personale congedo dalla vita; solista il salisburghese Thomas Zehetmair, che nel 1995 fu anche il primo interprete del Concerto per violino e orchestra "Hommage à Louis Soutter" composto proprio da Holliger nel 1993.

Il catalogo delle opere composte da Heinz Holliger è ampio ed importante e in esso troviamo combinazioni strumentali di ogni genere e un gran numero di brani vocali; ascolteremo oggi Der Magische Tanzer (il danzatore magico), il cui sottotitolo: "tentativo di evasione per 2 personaggi e 2 marionette" dato dall'autore esprime la personale visione musicale di Holliger volta, come egli stesso dice, a "esasperare l'espressione fino ad annientarla".

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