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Non tutti i bastardi sono di Vienna
La canaglia sentimentale

Recensione - Le novità editoriali

Non tutti bastardi Vienna canaglia sentimentale Andrea Molesini Jaime Bayly Sellerio elvira editore romanzo bufalino battiato

di Andrea Molesini/Jaime Bayly
Editore: Sellerio

La casa editrice Sellerio, come sanno bene gli appassionati, si è sempre distinta per la raffinatezza delle proprie proposte e in taluni casi delle proprie scoperte, come avvenne nei primi anni Ottanta quando Leonardo Sciascia – amico e consulente della signora Elvira Sellerio, scomparsa da poco – scoprì il talento di Gesualdo Bufalino; un insegnante di liceo non più giovanissimo e divenuto in breve tempo un caso letterario, al punto da ispirare un recente progetto artistico a lui dedicato dal Maestro Franco Battiato.

Qui vengono proposti due autori giovani. Andrea Molesini, in passato traduttore di importanti poeti americani e autore di storie per ragazzi, ambienta la trama del suo primo romanzo nei giorni compresi tra il novembre del 1917 e l’ottobre del 1918. Siamo nell’area geografica e nell’arco temporale della disfatta di Caporetto e della conseguente conquista austriaca: un periodo storico che ha spesso ispirato il lavoro degli artisti. Sullo sfondo di Villa Spada, un’antica dimora signorile occupata dall’insediamento del comando militare nemico, si intrecciamo le vicende di diversi protagonisti e soprattutto di differenti temi. Molesini si dimostra scrittore capace nel combinare tutti questi elementi, facendo rivivere un’epoca attraverso una nuova ed originale luce narrativa.

Di diversa fattura l’opera di Bayly, scrittore peruviano già conosciuto dal pubblico dei lettori italiani. Il suo protagonista feticcio, che si chiama anch’esso Jaime, si muove in un quadro sociale in continua ridefinizione: quello dell’America Latina, divisa tra le antiche mancanze e le prospettive non del tutto certe – nonostante l’apparente benessere di molti – del futuro. L’opera di Bayly ci fa riaccostare alla tradizione sud-americana; che negli anni Sessanta, grazie all’impatto di autori come Marquez e Amado, ebbe molto clamore. Ma ci permette anche di vedere i mutamenti occorsi in quella parte di mondo. Mutamenti come sempre descritti meglio, se non addirittura anticipati, dall’arte e non dalla politica. 


A cura di Vittorio Castelnuovo
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