La sua storia artistica è per buona parte quella di un matrimonio felice e duraturo con l'Orchestra Filarmonica della sua città, da lui guidata per oltre cinquant'anni: Evgeni Mravinsky è il grande direttore nato a San Pietroburgo nel 1903 che andiamo a conoscere nella trasmissione odierna.

Mravinsky fin da piccolo frequenta i palcoscenici e le quinte dei teatri della sua città; i suoi studi musicali, iniziati a 6 anni con il pianoforte, per un certo periodo si sovrappongono a quelli scientifici; studia biologia all'Università di Leningrado, scegliendo poi però definitivamente il Conservatorio, e lavorando nei teatri, soprattutto con spettacoli di balletto.

Nel 1929 Mravinsky debutta come direttore; dirigerà - soprattutto i grandi balletti di Ciaikovsky - al teatro Kirov e al Bolshoi; il suo primo concerto con l'Orchestra Filarmonica di Leningrado risale al 1931, ma la sua vera carriera di direttore inizia nel 1938, quando vince un importante premio a Mosca ed è nominato direttore principale proprio della Filarmonica di Leningrado: Mravinsky manterrà questa carica per ben mezzo secolo, cioè fino al 1988, anno della sua morte.

La carriera del direttore russo è direttamente collegata alla vita musicale del suo paese: fu Mravinsky a dirigere la prima esecuzione della Sesta Sinfonia di Prokofiev e di ben sei Sinfonie di Shostakovich (V, VI, VIII - a lui dedicata - , IX, X e XII); al compositore Mravinsky fu fortemente legato e vale la pena, prima di curiosare nel palinsesto odierno, rubare qualche immagine alle cronache di alcuni anni fa.

Nel 1936 Stalin aveva presenziato ad una rappresentazione della Lady Macbeth di Shostakovich andandosene prima della fine, e la Pravda aveva rincarato la dose: "una vera baraonda invece che musica umana... con pretese da buffonate a basso prezzo. Questo gioco può finire male"; una vera campagna dissacratoria si era scatenata contro il compositore: possiamo allora immaginare le tensioni e le aspettative verso la prima esecuzione della sua nuova Sinfonia.

"Il 21 Novembre del 1937 c'era un'atmosfera speciale nella sala a colonne della Società Filarmonica di Leningrado riccamente illuminata... l'Orchestra suonava la V Sinfonia appena composta da Dmitri Shostakovich. Il trentunenne compositore era il beniamino dei musicofili della città e solitamente sentiva le sue principali opere eseguite e dirette dai musicisti migliori che si possano immaginare. Immaginate la sorpresa nel vedere il nome dell'ignoto Evgeni Mravinsky alla guida dell'Orchestra Filarmonica nell'ultimo lavoro di Shostakivich... Mravinsky... mai sentito questo nome... Viene da Mosca? No, è il nipote di una famosa diva del teatro Marijinsky.. E' letteralmente cresciuto là ed è là che ha diretto molto... Deve essere bravo per dirigere al Marijinsky, quanti anni ha? Dovrebbe avere più o meno 30 anni... lascia senza fiato, alto, dritto con una testa maestosa, braccia lunghe e dita cesellate.. I suoi movimenti sono così eleganti e laconici.. Sembra un asceta, ma la sua musica suona ricca e penetrante...".

Ormai entrata nella leggenda, quell'esecuzione fu salutata dal pubblico con una vera standing-ovation e Mravinsky ringraziò brandendo la bacchetta sulla testa; 30 anni dopo ricorderà: "Ancora mi meraviglio di come io abbia osato accettare una cosa così complessa senza un attimo di esitazione... se mi accadesse ora certamente mi scervellerei per trovare altre ipotesi e non sono sicuro che accetterei... la mia intera reputazione era in gioco e, cosa più importante, anche quella di una nuova composizione mai udita prima in pubblico."

Le incisioni lasciateci da Mravinsky sono abbondantissime ed entrambe dal vivo le nostre proposte: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Johannes Brahms, solista Sviatoslav Richter, ed il balletto di Igor Stravinsky Le baiser de la fée, registrati rispettivamente ne 1961 e nel 1983.

Evgeny Mravinsky Tribute Page

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