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La musica dei Pink Floyd ha avuto moltissime declinazioni: la psichedelia, alla fine dei Sessanta; il prog rock, nel cuore del decennio successivo; un personalissimo incontro fra hard e folk cupissimo, nei dischi che vanno da The Wall sino alla fine della loro storia.
Impossibile ricondurre tutto questo a unità: meglio seguirne, sempre stupiti, le tante evoluzioni.
Dalla sperimentazione dei Floyd con Syd Barrett, il loro primo leader, costretto ad allontanarsi dalla band dagli altri compagni di viaggio dopo un brutto esaurimento nervoso, alla suite maestosa di Atom Heart Mother.
Da quello che è il disco più importante della storia del pop, Dark Side Of The Moon, alla desolazione umana di The Final Cut. Un Ritratto in cui la creatività di Roger Waters, David Gilmour, Richard Wright e Nick Mason è sempre attraversata da un disagio senza facili redenzioni.