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Protagonisti

Teresa Saponangelo

Il fascino di un'attrice come Teresa Saponangelo non è generato solo dal suo bell'aspetto mediterraneo, un coinvolgente sorriso e degli intensi occhi castani, ma è soprattutto racchiuso in una giovane artista che, a dispetto del successo, continua a favorire il palcoscenico teatrale al set cinematografico. Il profondo amore per il teatro Teresa comincia a coltivarlo appena adolescente, quando la sua famiglia si trasferisce dalla Puglia, nello specifico da Taranto, a Napoli. La grande tradizione del teatro napoletano e la maggior concentrazione di scuole di recitazione rispetto alla città natale, permettono alla volenterosa aspirante attrice di conoscerlo e frequentarlo presto attivamente. Fra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta recita in numerose commedie più o meno classiche del teatro napoletano, fra le quali risulta essere memorabile la trasposizione diretta da Giacomo Rizzo (futuro protagonista de L'amico di famiglia di Sorrentino) di Ce penza mamma' con lo stesso Rizzo, Rosalia Maggio e Biagio Izzo.

Con gli autori teatrali verso il cinema

Da giovane protagonista dell'ambiente teatrale, nel 1995 viene chiamata ad accompagnare nel passaggio alla regia cinematografica un collaboratore di Mario Martone e Pappi Corsicato, Stefano Incerti, nel film Il verificatore. Prima ancora che la pellicola raggiunga alcuni importanti premi all'estero e venga riconosciuta come miglior lungometraggio diretto da un esordiente, Teresa ha già girato altri due film nel corso dell'anno, interpretando sempre il ruolo della verace partenopea: uno di questi (Isotta) è una commedia leggera girata con pochi mezzi e capitali nella provincia napoletana, ma l'altro (Ferie d'agosto) è uno dei maggiori successi di pubblico di Paolo Virzì.
Nei cinque anni successivi, Teresa Saponangelo abbandona quasi completamente la collaborazione coi teatri del circuito napoletano e si dedica unicamente a progetti cinematografici, impegnandosi in ruoli sempre più rilevanti, ma in qualche modo sempre ancorati alle sue origini e al suo essere intrisa di cultura napoletana. Prende parte al nutrito cast internazionale di Compagna di viaggio di Peter Del Monte e recita per l'ennesimo importante regista del teatro napoletano contemporaneo quale Antonio Capuano, nel suo coraggioso secondo film che è riuscito a parlare con tatto e sobrietà di camorra e di pedofilia, Pianese Nunzio 14 anni a maggio. Continua ad alternare l'interpretazione di caratteri femminili tipicamente partenopei (un episodio de I Vesuviani e il lungometraggio Polvere di Napoli, di nuovo diretta da Capuano, grazie al quale ottiene il primo riconoscimento formale, il premio De Santis), oppure più vicini alle sue reali origini linguistiche (Le acrobate di Silvio Soldini e Tutto l'amore che c'èdi Sergio Rubini), finché non trova la parte di assoluta protagonista a fianco di Stefania Rocca nella commedia femminile In principio erano le mutande.

Il ritorno nostalgico al palcoscenico
Questo primo ruolo fondamentale della sua carriera cinematografica coincide però con un ritorno nostalgico (e di primo piano) ai palcoscenici della grande drammaturgia d'autore e così nel 2000 lavora per Mario Martone e per Toni Servillo nei rispettivi allestimenti "I dieci comandamenti" e de "Il tartufo" di Molière. L'emozione derivata dal calcare nuovamente i palcoscenici dei teatri dove si è compiuta la sua maturazione artistica le fanno comprendere che non potrebbe mai privarsi di questa parte della sua vita e, per tutti gli anni successivi, i lavori per il cinema si faranno sempre più collaterali o comunque attenti ai nuovi autori provenienti dal stesso milieu dell'attrice. Partecipa così sia a Due amici, che a Te lo leggo negli occhi: due opere prime dirette da alcuni giovani artisti emergenti della scuola teatrale napoletana. Anche per quanto riguarda il panorama televisivo, il suo impegno come attrice per fiction e sceneggiati è limitato a grandi produzioni avvalorate da nomi risonanti o da tematiche di militanza civile (la riduzione del romanzo di Dumas Luisa Sanfelice, diretta dai fratelli Taviani, e la fiction sugli omicidi Biagi e D'Antona Attacco allo stato).

Recitare contro il precariato                                                                    
Nel 2007, oltre a partecipare alla commedia sull'amore interrazziale di Cristina Comencini Bianco e nero, Teresa Saponangelo, impegnandosi in prima persona o mediante un successivo coinvolgimento, ha concluso due progetti sui giovani precari italiani legati al mondo dei call center: la trasposizione teatrale del romanzo di Roberta Murgia "Il mondo deve sapere" e il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti.

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