[an error occurred while processing this directive]

L’Ingegnere in blu

Recensione - I classici di Millepagine

L’Ingegnere in blu arbasino gadda pasticciaccio via merulana

di Alberto Arbasino
Editore: Adelphi


Seguendolo in tutti questi anni, come semplici lettori e con doverosa ammirazione, ci siamo sovente domandati da dove venisse, a parte l’estrema qualità dei contenuti, la singolare forma della scrittura di Alberto Arbasino; uno dei più importanti intellettuali italiani, celebre tra le altre cose per uno uso davvero singolare della lingua, dove l’erudizione si combina con uno spiccato senso della ricerca. Ebbene questo delizioso libretto, la cui prima edizione è del gennaio 2008, ha risolto a suo tempo il dilemma e svelato il legame – non solo culturale, ma anche personale ed affettuoso – tra l’autore di “Fratelli d’Italia” e il suo indiscusso Maestro: Carlo Emilio Gadda. Conosciuto dal grande pubblico per il successo, oltretutto tardivo, di “Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana”, Gadda ha rappresentato un caso più unico che raro nella letteratura italiana; sia per l’originalità della sua opera narrativa, improntata su di un linguaggio persino sperimentale, e sia per la sua natura di individuo schivo e solitario.
Imparentati dunque sul piano letterario, per via di una cultura cosmopolita e di una scrittura travolgente e a tratti anche ironica, Arbasino e Gadda sembrano quasi dialogare in queste pagine. Dove, tra le altre cose, rivive una Roma letteralmente scomparsa, agli albori della dolce vita. Una città nella quale era facile imbattersi in figure come Ennio Flaiano o Vincenzo Cardarelli; seduti al tavolino di un bar di Via Veneto, oppure presso una delle tante trattorie attorno Piazza del Popolo. Quelle trattorie oggi non ci sono più, e così pure i loro frequentatori. Un motivo in più per dare un’occhiata a questo volumetto.


A cura di Vittorio Castelnuovo

[an error occurred while processing this directive]