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"Frankenfish": tutti i dubbi di chi si oppone

di Edoardo Boncinelli - Corriere della Sera

Adesso avremo anche il salmone gigante e a poco prezzo. La tecnologia della modificazione del Dna e della sua utilizzazione per ottenere piante e animali transgenici è ormai molto avanzata e permette la costruzione di esseri viventi sempre nuovi portanti caratteristiche diverse da quelli che già esistono.

I più celebri, e malvisti, di questi organismi sono i vegetali Ogm, dei quali ci possiamo cibare e anche nutrire gli animali da allevamento. Per quanto riguarda gli animali la tecnica è stata relativamente poco usata per la scarsa convenienza dell’operazione, ma per alcuni pesci il quadro si presenta un po’ diverso e di salmoni geneticamente modificati si parla già da qualche tempo.

Adesso la Fda, l’agenzia statunitense preposta al controllo di questo ed altri prodotti, ha dato il via libera alla produzione di tali organismi. Il salmone, si sa, è un cibo pregiato il cui consumo è molto diffuso in tutto il mondo. Per questo motivo un esemplare che cresca di più o più in fretta si presenta con le carte in regola per allettare il consumatore.

Un salmone normale, allevato in acquacoltura, impiega quasi tre anni ad arrivare a una dimensione commerciabile, ma è stato chiaro fin dal principio che questo tempo poteva essere notevolmente ridotto. Inserendo due nuovi geni nel suo genoma, si può ottenere un animale che impiega la metà del tempo a raggiungere le dimensioni desiderate. È chiaro quindi il vantaggio dell’operazione, sempre che il nuovo prodotto non sia dannoso.

Perché potrebbe essere dannoso? I critici sostengono due cose. Potrebbe essere dannoso per chi lo mangia e dannoso per l’ambiente, lo stesso mantra recitato per tutti i prodotti geneticamente modificati. A chi lo mangia potrebbe procurare allergie, e se qualche esemplare potesse fuggire in acque aperte potrebbe far sparire la varietà naturale della quale ci siamo nutriti fino a oggi.

La prima osservazione è vera ma di conseguenze minime, come già ampiamente dimostrato per gli altri Ogm. La seconda è più seria ma controllabile. Le allergie sarebbero rarissime e di un tipo conosciuto in grande anticipo, del fatto ambientale non siamo così sicuri, ma la ditta produttrice ha già provveduto, creando animali di un solo sesso e per giunta sterili. Non ci dovrebbe essere insomma niente da temere, ma è facile prevedere che la battaglia sarà lunga e aspra perché ci sono in gioco enormi interessi, alla faccia della fame nel mondo. Non è ancora disponibile infatti un prodotto per far durare meno a lungo le battaglie inutili!

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