Il Ratto delle Sabine

Giambologna

Il Ratto delle Sabine

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Eike Schmidt

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Descrizione dell'opera

Jean de Boulogne detto Giambologna, Il Ratto delle Sabine (1581 -1583), marmo, altezza cm. 410. Firenze,  Loggia dei Lanzi.

Museo Nazionale chiude la sua raccolta di meraviglie con un grande pezzo di bravura, un esercizio di virtuosismo tecnico e compositivo che simboleggia l'ambizione dell'arte al raggiungimento della perfezione formale. L'autore, fiammingo di nascita, si conquistò la piena fiducia della famiglia Medici e rappresentò in modo esemplare il carattere della cultura artistica del tardo '500 fiorentino, in perenne competizione con la gravosa eredità lasciata dall'opera di Michelangelo. Giambologna realizzò questo grandioso studio di figure in azione probabilmente senza concepirne in anticipo il soggetto. Il fine della sua realizzazione sembra essere stato il superamento dei limiti oggettivi che la materia grezza pone allo scultore all'atto della sua trasfigurazione su scala monumentale.

Bibliografia

- B. Paolozzi Strozzi (a cura di), Giambologna: gli dei, gli eroi; genesi e fortuna di uno stile europeo nella scultura, catalogo della mostra, 2 marzo/15 giugno 2006, Museo Nazionale del Bargello, Firenze

- E. D. Schmidt , The seventeenth and eighteenth centuries in "Bronze" edited by David Ekserdjian, Royal Academy of arts, London 2012

- E. D. Schmidt, Bronze, boxwood and ivory in the Robert H. Smith collection of Renaissance sculpture : a second supplement to the catalogue volume "Art of the Renaissance bronze 1500-1650". London 2015.