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Ritratto d'autore: Marc Antoine Charpentier

Massimo esponente della musica sacra francese del suo periodo, tanto da venir soprannominato dai suoi contemporanei la "Fenice di Francia", Marc Antoine Charpentier (Parigi, 1643 o 1636 - 24 febbraio 1704) dopo aver trascorso l'infanzia e l'adolescenza a Parigi, partì nel 1650 alla volta di Roma per approfondire lo studio della pittura. Si rivolse invece alla musica, affascinato dall'ambiente musicale romano, dominato in quel momento da Giacomo Carissimi.

I dodici anni trascorsi nella città eterna e la frequentazione del maestro romano, con il quale perfezionò i suoi studi musicali, lasciarono un'impronta indelebile nella sua formazione. Lo affascinò soprattutto l'Oratorio su testo latino ispirato dalla sacre scritture.

Tornato in patria raggiunse presto la notorietà come compositore di musiche di scena collaborando con Moliére agli spettacoli della Comédie-Française. Divenne in seguito maestro di musica della principessa di Guisa e maestro di cappella della chiesa di Saint-Louis e della Sainte-Chapelle.

Nel 1698 abbandonò ogni attività mondana e teatrale per dedicarsi alla composizione di musica sacra. Per un musicista che si era formato alla scuola romana, la vita alla corte di Luigi XIV, stretta dal più rigido dei cerimoniali e ostile a tutto ciò che non fosse dettato dal gusto del sovrano, non doveva essere certo facile. Così come aveva stabilito precise regole di comportamento per tutta l'aristocrazia raccolta a corte, il Re Sole aveva dettato anche precise indicazioni riguardo alla musica.

La lezione di Charpentier rimase purtroppo un fenomeno isolato nella musica francese del tempo, ipotecata dal dominio soverchiante di Lully, nemico giurato di ogni influenza che snaturasse lo spirito della nazione. Avversato dagli ambienti ufficiali, Charpentier fu costretto a cercar spazio nelle più libere istituzioni cittadine, legate ai circoli ecclesiastici e nobiliari, cosa che gli permise di coltivare uno stile meno enfatico e noioso di quello che dominava allora la musica di corte francese.

Dalla copiosa produzione sacra di Charpentier, che comprende più di cento mottetti, inni, salmi, messe, scene liriche d'ispirazione sacra, ascolteremo oggi la Messa a quattro cori per soli cori orchestra e basso continuo con interpolazioni. I brani organistici interpolati sono tratti dal I e dal II libro delle "Pieces pour orgue" di Jacques Boyvin.

Charpentier fu il primo ad introdurre in Francia il genere dell'oratorio. Questa sera ne ascolteremo un esempio, Caecilia virgo et martyr, oratorio in due parti per soli coro orchestra e basso continuo, composto verso l'anno 1670.

A causa del suo gusto che mal si adattava ai canoni francesi dell'epoca, la musica di Charpentier fu in parte dimenticata dopo la sua morte. Solo nel XX secolo è cominciato un processo di riscoperta ed analisi della sua opera, che ha portato a considerare oggi Marc-Antoine Charpentier come uno dei compositori più noti ed apprezzati del periodo barocco francese.
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