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Progetto Puccini

in onda ogni venerdì alle ore 21 a partire dal 31 ottobre

Progetto PucciniSono passati 150 anni dal 1858, anno che vide in quel di Lucca i natali di Giacomo Antonio Domenico Michele Secondo Maria della famiglia Puccini, ultimo di una generazione di lucchesi musicisti fin dal 1700; ad uno dei nostri massimi operisti dedichiamo in questa ricorrenza un ciclo di trasmissioni che, nel canonico orario da noi riservato all'Opera Lirica, presenterà tutte le opere di Giacomo Puccini.

I suoi inizi non furono agevoli, soprattutto per una certa irrequietezza che gli impediva di ripercorre diligentemente le orme paterne; l'innegabile talento musicale di Giacomo non si accompagnava proprio allo zelo per lo studio e lo trasformava così, nella ormai celebre definizione dello zio, in un vero "falento".

Con il valido supporto della madre, Giacomo frequenta comunque gli studi musicali e nel 1876 incontra la musica di Giuseppe Verdi: si reca a Pisa a piedi dove assiste ad una "Aida" che lo colpisce profondamente: "Ne rimasi sbalordito, direi quasi spaventato" dirà in seguito lo stesso Puccini.

Nel 1880 Puccini studia al Conservatorio di Milano con Bazzini e Ponchielli; del 1882 è una sua lettera al Sindaco di Lucca: "Dopo due anni di studio di Composizione nel Conservatorio Musicale di Milano con felice risultato come lo prova la menzione specialissima del 1o anno e la grande menzione di quest'anno, è necessario al mio perfezionamento ancora un altro anno, come la unita lettera del mio egregio maestro mi consiglia. Memore di quanto la mia famiglia è stata beneficata dal Municipio di Lucca, mancando il coraggio a mia madre, ardisco io figlio di Michele Puccini, non mai dimenticato da cotesta On: Giunta, e dimando per la prima volta un aiuto per poter ritornare a Milano ed ivi compiere la mia carriera. Mi rivolgo perciò con fiducia alla S. V. Illma acciò presso la On: Giunta voglia patrocinare la mia causa ora che già termina la pensione accordata (...) Un favorevole esito di questa domanda decide della mia sorte avvenire e di quella della mia famiglia della quale vorrei, come posso, essere aiuto e sostegno.".

L'aiuto richiesto gli fu accordato e Puccini svolse un altro anno di studi a Milano, dove, compagno di stanza di Pietro Mascagni, potè conoscere Arrigo Boito e frequentare gli ambienti "scapigliati".

Nel giugno 1884 Guseppe Verdi scrive: "Ho sentito a dir molto bene del musicista Puccini(...) Segue le tendenze moderne, ed è naturale, ma si mantiene attaccato alla melodia, che non è né moderna né antica. Pare però che predomini in lui l'elemento sinfonico! Niente male. Soltanto bisogna andar cauti in questo. L'opera è l'opera: la sinfonia è la sinfonia, e non credo che in un'opera sia bello fare uno squarcio sinfonico, pel sol piacere di far ballare l'orchestra. Dico per dire, senza nissuna importanza, senza la certezza d'aver detto una cosa giusta, anzi colla certezza d'aver detto cosa contraria alle tendenze moderne. Tutte le epoche hanno la loro impronta. L'istoria dice più tardi qual è l'epoca buona e quale la cattiva".

E "l'istoria" ha decretato che le 12 opere liriche del musicista lucchese regnino ancora oggi nei repertori di tanti cantanti ed in cartellone nelle stagioni di tutti i teatri del mondo.

Potremo quindi ascoltarle tutte, in ordine cronologico, ogni venerdì secondo il seguente calendario: il 31 ottobre Le Villi ed Edgar, il 7 novembre Manon Lescaut, il 14 La Bohème, il 21 Tosca, il 28 Madama Butterfly, il 5 dicembre La Fanciulla del West, il 12 La Rondine, il 19 il cosiddetto Trittico (Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi) e infine, il 26 dicembre, l'incompiuta Turandot.

Per nove settimane avremo così modo di fare alcune piccole annotazioni che ci accompagneranno opera dopo opera, anno dopo anno, anche nel percorso biografico ed artistico del grande lucchese.


150° Anniversario Giacomo Puccini

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