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I protagonisti di Star Trek

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La serie classica

Ideata e prodotta da Gene Roddenberry per il network NBC, Star Trek (1966-1969) è senza dubbio la serie più popolare della storia della fantascienza televisiva, la più compiuta incarnazione dello spirito avventuroso e dell’estetica pop tipiche del filone space opera.

Il soggetto delle tre stagioni non necessita certo di lunghe presentazioni: nel XXIII secolo, l’astronave USS Enterprise, della pacifica Federazione dei Pianeti Uniti, inizia una “missione quinquennale diretta all’esplorazione di nuovi mondi” – questo l’indimenticabile incipit della sigla di testa. Al comando c’è il capitano James Kirk (William Shatner), affiancato dall’ufficiale scientifico Spock (Leonard Nimoy), originario del pianeta Vulcano, dal medico di bordo dottor McCoy (DeForest Kelley), dall’ingegnere capo Montgomery Scott (James Doohan), dal timoniere Sulu (George Takei), dal navigatore Pavel Chekov (Walter Koenig) e dall’addetta alle comunicazioni Uhura (Nichelle Nichols).

Il gusto per la scoperta e per la sfida all’ignoto che anima gli eroi di Roddenberry, il carattere visionario e fiabesco delle loro avventure alle frontiere più remote dell’universo conosciuto, il debito dell’autore verso una ricca produzione popolare di fumetti e romanzi di genere, si accompagnano ad affascinanti riflessioni su temi di carattere etico, scientifico, politico e sociale. Come segnalato da numerose ed evidenti citazioni e metafore, l’universo immaginario della serie è insomma lo specchio di un ottimista, ma tumultuoso XX secolo.

Lo spirito multinazionale e pacifista della Federazione dei Pianeti Uniti fotografa un momento un storico dominato dall’eredità ideologica di John Kennedy, dal movimento afroamericano per i diritti civili – si pensi al pionieristico bacio interraziale fra i personaggi di Kirk e Uhura – e dai primi, effimeri segnali di disgelo fra Stati Uniti e Unione Sovietica. Se le regole della Federazione sembrerebbero ricalcare quelle dell’ONU – su tutte il principio della non ingerenza negli affari interni dei pianeti non ancora tecnologicamente progrediti, noto come “prima direttiva” – l’universo della serie classica è, d’altra parte, diviso dall’ostilità tra la stessa Federazione e il bellicoso Impero Klingoniano, chiaro riflesso dell’antagonismo fra statunitensi e sovietici, con una terza potenza, l’isolazionista e militarista Impero Romulano, a giocare il ruolo della Cina di Mao.

Dotata di un immaginario motore “a curvatura”, ispirato comunque da teorie fisiche reali, la nave stellare Enterprise porta, non a caso, il nome della prima portaerei statunitense a propulsione nucleare. In omaggio alla serie, lo stesso nome sarà dato, dieci anni dopo, alla prima navetta del programma Shuttle, a testimoniare come il rapporto fra mondo reale e immaginario televisivo sia quasi sempre biunivoco.

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