Scatti di scena

Dario Argento

Dario Argento nasce a Roma il 7 settembre 1940 e fin da piccolo respira "aria di cinema", difatti suo padre, Salvatore è un produttore e suo nonno distributore di film in Brasile. Sua madre, Elda Luxardo, è una famosa fotografa al cui obiettivo si prestano i più importanti volti dello spettacolo italiano, da Sophia Loren a Gina Lollobrigida. Terminati gli studi, inizia a collaborare con alcuni giornali occupandosi, di teatro, di cinema, di musica. E’ il periodo in cui A. inizia a nutrirsi di cinema e nelle sue recensioni si schiera nettamente a favore di un cinema ‘di genere’, soprattutto western e thriller.

Nel 1961 comincia a lavorare presso Paese sera, iniziando dalla tipografia, fino ad arrivare a scrivere, in qualità di critico, per rubriche di cinema e spettacolo. Intanto, A. inizia ad alternare la sua attività di critico, sempre più saltuaria, con quella di sceneggiatore collaborando allo script di una serie di sceneggiature cinematografiche che gli danno una maggiore solidità economica.

E’ un periodo di grande fermento creativo per A. che firma diverse sceneggiature. Proprio in questo periodo, Sergio Leone, gli affida, assieme al giovane Bernardo Bertolucci, la stesura del soggetto per il suo nuovo film. Nasce C’era una volta il West, che si rivelerà una delle pellicole più importanti e più celebrate della storia del cinema.

Il 19 febbraio 1970 il primo film diretto da A. L’uccello dalle piume di cristallo viene proiettato in alcune sale di Torino e Milano con risultati deludenti. Anche a Roma non ha sorte migliore. Tuttavia dopo alcuni giorni c’è una inaspettata inversione di tendenza, il film sembra fare presa sul pubblico, tanto da diventare, in breve tempo, un buon successo commerciale, raggiungendo un incasso record per l'epoca, di oltre un miliardo di lire.

L’anno successivo A. scrive e dirige, sulla scia del successo de L’uccello dalle piume di cristallo e della notorietà acquisita, una nuova pellicola thriller, Il gatto a nove code, che esce nelle sale italiane a febbraio e conferma l’attenzione del pubblico per i lavori firmati dal giovane A. Nello stesso anno, il 17 dicembre, esce Quattro mosche di velluto grigio, il suo terzo film, che segna l’ingresso, per la prima volta, del fantastico e dell’onirico nella logicità della trama del thriller. Una vera e propria evoluzione/rivoluzione nel genere, che lo distacca sempre più da facili etichette e dalle decine di cloni che fioriscono in questo periodo nel panorama cinematografico italiano. A. comincia a ritagliarsi un ulteriore personalissimo percorso e a prepararsi il terreno per la successiva svolta di Profondo rosso.

Intanto la Rai accetta di produrre una serie di quattro film per la TV curati e presentati dallo stesso A., alla maniera della celeberrima serie di Alfred Hitchcock. Uno dei quattro episodi, Il tram, ricavato da una sequenza eliminata dalla sceneggiatura originale de L’uccello dalle piume di cristallo, è diretto dallo stesso A. con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte. La serie andrà in onda, con successo (ed inevitabili polemiche) l’anno successivo. A. aggiunge ulteriore popolarità alla sua immagine di mago del thriller.

Una serie di contingenti esigenze produttive inducono A. a dirigere nel 1973 quello che rimarrà l’unico episodio “fuori tema” della sua filmografia, Le cinque giornate, un film storico-politico con protagonisti due famosi interpreti della commedia italiana, Adriano Celentano ed Enzo Cerusico. E’ un periodo di grande incertezza sotto il profilo artistico e professionale per A. che medita il ritorno al thriller.

A. insieme allo sceneggiatore Bernardino Zapponi, si mette al lavoro e scrive la sceneggiatura del nuovo film, Profondo rosso. E, proprio durante le riprese, termina la sua breve relazione con l’attrice Marilù Tolo e inizia il sodalizio professionale e sentimentale con l'attrice fiorentina, Daria Nicolodi.

Il 7 marzo 1975 esce nelle sale italiane il nuovo thriller di A. Profondo rosso, film-evento con il quale raggiunge innegabilmente uno dei momenti più alti del suo cinema e della sua carriera. Raccolto il meritato successo, A. decide di attuare un'altra svolta nella sua cinematografia, spiazzando il suo pubblico e girando, per la prima volta un horror, Suspiria che esce nelle sale italiane a febbraio 1977 e viene definito da molti il capolavoro di A. Durante un soggiorno negli Stati Uniti, per la promozione di Suspiria, A. incontra George A. Romero, regista-mito de La notte dei morti viventi, caposaldo della cinematografia contemporanea. A. decide di finanziare, insieme al fratello Claudio, la nuova pellicola di Romero, Dawn of the dead che uscirà in versione europea, curata direttamente da A., con il titolo di Zombi. Il film si rivela un successo internazionale, rientrando, a pieni titoli, tra i più importanti film horror della storia del cinema.

A. decide di continuare il percorso intrapreso, firmando un nuovo film horror, Inferno.
E nel 1982 si riappropria degli stilemi del vecchio thriller razionale, reinventandoli alla sua maniera con il nuovo film, Tenebre.

A fine gennaio 1985 esce nelle sale italiane Phenomena, film nel quale A. calibra sapientemente la componente irrazionale dei suoi precedenti horror e i meccanismi logici del thriller. A. comprende di essere in un momento felice della sua carriera e tenta, con successo, la carta produttiva con Demoni, film diretto dal suo fedele collaboratore Lamberto Bava, figlio del grande Mario. Il film è un successo, tanto da avere un "sequel", che uscirà nelle sale l’anno successivo.

Nel 1987 A. scrive un film ambientato in un teatro, Opera, una storia di delitti e violenza intorno alla messa in scena del solito maledetto “Macbeth”.
A. alterna la regia alla produzione e produce un film, diretto da Michele Soavi, altro fedele collaboratore di Argento, che si intitola La Chiesa  ed ottiene un buon successo internazionale.
Poi, gira insieme all’amico George A. Romero, Due occhi diabolici un film composto da due episodi autonomi, ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe.
Nel 1993 nuovo film per A. negli Stati Uniti. Si tratta di Trauma, per il cui ruolo di protagonista A. sceglie sua figlia, Asia. Dopo tre anni gira La sindrome di Stendhal.
Nel 1998 A. gira il suo adattamento cinematografico del romanzo di Gaston Leroux, Il fantasma dell’opera, omaggio ad una storia che lo ha sempre impressionato sin dall’infanzia.
Dopo un paio d’anni A. decide di optare per il “ritorno” al suo vecchio stile. Torna, infatti, a girare Torino, riproponendo le atmosfere di alcune sue opere e recuperando alcune grandi intuizioni registiche del passato. Il suo nuovo film è Non ho sonno (2001).

Il 2005 è un anno di intensa attività per A. nell’ambito delle produzioni televisive. Oltre a girare un film prodotto dalla RAI e destinato al piccolo schermo, Do you like Hitchcock?, A. viene coinvolto in un interessante progetto di ampio profilo internazionale, Masters of Horror, che riesce a raccogliere, per la prima volta, l'adesione dei maggiori autori della cinematografia horror contemporanea. Ognuno chiamato a dare un proprio contributo in maniera libera e autonoma. A. è l’unico regista europeo ad essere interpellato e dirige, con mano sicura, Jenifer, un'inquietante variazione al tema de “La bella e la bestia” in chiave horror. Certamente uno dei film più interessanti dell’intera serie. Nel 2006 A. gira un nuovo film per la seconda serie di Masters of Horror. Il titolo è Pelts – Istinto animale e i risultati sono all'altezza delle aspettative.

Fra il 2006 e 2007, va in porto il progetto da tempo inseguito del capitolo finale della trilogia delle tre madri. Dopo Suspiria e Inferno è la volta de La terza madre.
Tra il 2008 e il 2011 A. ritenta la strada americana, accettando la regia di Giallo film prodotto fra gli altri da Adrien Brody, premio Oscar per Il pianista. Il film non riesce a trovare un distributore ed esce direttamente per l'home video senza, purtroppo, mai approdare nelle sale. Quest’anno il film Dracula 3D, ultima fatica di Dario Argento, è stato presentato al Festival di Cannes e uscirà nelle sale italiane a novembre.

Biografia completa sul sito ufficiale www.darioargento.it

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