Fuori orario

Dall'11 al 17 dicembre 2016

In onda dall'11 al 17 dicembre 2016

Domenica 11 dicembre 2016 RAI3 dalle 01.10 alle 6.00 (290’)

Fuori Orario cose (mai) viste
di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

OLTRE LA CORTINA: LA SCENA DEL MONDO

a cura di Simona Fina

con i film

 

LE PORTE REGALI SAGGIO SULL’ICONA – SOKUROV PROMENADE
(Italia, 2012, colore, dur. 83’18”)
Regia: A. Venti
Una passeggiata-conversazione oltre-museale di Aleksandr Sokurov con Enrico Ghezzi. Sokurov attraversa le stanze della Galleria Regionale dell’Umbria soffermandosi sulle opere e rispondendo alle domande del accompagnatore.

 

BELLA DI NOTTE
(Italia, 1998, colore, dur. 27’59”)
Regia: Luciano Emmer
In occasione della riapertura al pubblico del museo di Villa Borghese dopo il restauro, Emmer vi si introduce nottetempo e, con la fioca luce di una torcia, illumina le opere d’arte che incontra.

 

CON AURA SENZ’AURA VIAGGIO AI CONFINI DELL’ARTE
(Italia, 2004, colore, dur. 57’48”)
Regia: Luciano Emmer
Emmer rincontra il proprio stesso sguardo, le immagini sublimi incontrate amate desacralizzate in più di mezzo secolo . O, si dovrebbe dire, in più di cinquecento anni. O allora, più precisamente possiamo dire, in decine di migliaia di anni. Emmer infatti (che ha voluto essere accompagnato in questo viaggio da Enrico Ghezzi, presente qual voce fuoricampo in testa e in coda al film) sprofonda letteralmente nel buio di una caverna, nel nero in cui nascono tutte le immagini, in una preistoria ‘prima di Lascaux’ in cui, citando Leonardo da Vinci, si avverte più intensa la ‘paura/desiderio’, l’oscillare tra informe e formato da cui nascono ogni atto, ogni intenzione artistica.

 

CAVE OF FORGOTTEN DREAMS
(Canada/Francia/USA/Germania e Gran Bretagna, 2010, colore, dur. 86’22”, v. o. sottotitoli in italiano)
Regia: Werner Herzog 
Una discesa nelle tenebre, nelle profondità del tempo e della terra. Una discesa claustrofobica nell'abisso dell'animo umano alla ricerca di un'arcaica ispirazione, di quella scintilla di luce che incendiò l'esistenza con la nascita dell'arte. L'occhio/cinepresa di Werner Herzog sprofonda nei meandri della terra, alle origini di quell'animale chiamato uomo, alle prime -conosciute- espressioni della sua sensibilità nel descrivere il mondo circostante. È qualcosa di unico, ciò di fronte a cui ci pone Herzog: "il capolavoro perduto dell'umanità", primordiale bagliore dello spirito umano smarrito nel sottosuolo e dopo 32.000 anni nuovamente illuminato. Con le fredde luci artificiali si rischiarano le pareti della grotta Chauvet rianimando antichi racconti nella ripetizione di un'alba lontana millenni.

 

 

Venerdì  16  dicembre 2016   RAI3          dalle 01.50 alle 6.00  (250’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

con  i film

 

VIAGGIO A VIENNA
(Die Reise nach Wien, Germania, 1973, colore, dur. 101’, v. o. sottotitoli in italiano)
Regia: Edgar Reitz
Sceneggiatura: Edgar Reitz, Alexandre Kluge
Con: Elke Sommer, Hannelore Elsner, Mario Adorf, Nicolas Brieger, Ferdy Mayne, Jan Mayer
Quest’opera rappresenta un vero affronto nei confronti della società tedesca, infrangendo una regola e un tacito accordo, quella che “imponeva” la rimozione del nazismo. Reitz narra una vicenda ambientata durante il regime hitleriano nei toni della commedia. La critica non accolse favorevolmente questo film che, a distanza di anni, rappresenta, al contrario, una chiave di lettura interessante sulla società tedesca dell’epoca, sulla sua incapacità di elaborare una prospettiva critica a favore di una cultura tutta rivolta ad esaltare il lusso e lo svago. Questo era il sostrato culturale che permise l’adesione e l’ampio consenso al regime hitleriano. Il film ebbe una lavorazione difficile dal punto di visto di economico, costringendo il regista a vendere alcuni proprietà per ultimare le riprese.

 

ORA ZERO
(Stunde Null, Germania, 1977, b/n, dur. 108’, v. o. sott. in italiano)
Regia: Edgar Reitz
Sceneggiatura: Edgar Reitz, Peter Steinbach
Con: Kai Taschner, Anette Jünger, Herbert Weiβbach, Klaus Dierig, Günter Schiemann, Erika Wackernagel, Torsten Henties, Erich Kleiber, Bernd Linzel, Edith Kunze. 
“Girato in un mese e mezzo nel corso del 1976, Ora Zero (Stunde Null) è scritto da Reitz insieme Peter Steinbach che realizzerà anche la sceneggiatura del primo ciclo di Heimat. Il titolo del film rimanda a una metafora abusata nella politica e società tedesca, quella dell’ora zero coincidente con la resa incondizionata dell’8 maggio 1945 da parte dell’esercito del Reich. Un punto di non ritorno e di nuovo inizio per la Germania. Presentato al Festival di Cannes del 1977 all’interno della sezione Quinzaine des Realisateurs, ottiene due importanti riconoscimenti tedeschi, il Nastro d’Argento 1977 e il Premio Adolf Grimme d’Argento nel 1978, ma va decisamente male al botteghino, finendo per non essere neppure distribuito all’estero. Interpretato da attori sconosciuti al grande pubblico (molti dei quali provenienti dal teatro), il film trova la sua base narrativa nei ricordi di regista e sceneggiatori, all’epoca della fine della guerra poco più che bambini. Utilizzando il dialetto sassone e attori provenienti da quella zona della Germania e ricorrendo a una recitazione tra l’improvvisato e lo straniante, Ora Zero rappresenta un’importante tappa nel processo di crescita autoriale di Reitz. Un film che, stando alle dichiarazioni del regista, è rilevante per l’attenzione nei confronti della storia nazionale raccontata attraverso il punto di vista di persone comuni, modalità che, come noto, sarà alla base dei diversi cicli di Heimat”. (Claudio Di Minno)

 

 

Sabato 17 dicembre 2016 RAI3 dalle 02.00 alle 6.00 (240’)

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

 

IL FABBRICANTE DI GATTINI
(Katzelmacher, Germania Ovest, 1969, b/n, dur. 84’ 54”, v.o. sottotitoli in italiano)
Regia: Rainer Werner Fassbinder
Con: Rainer Werner Fassbinder, Hanna Schygulla, Lilith Ungerer, Elga Sorbas, Doris Mattes, Harry Baer

Prodotto sulla base di un lavoro teatrale dello stesso Fassbinder, portato sulle scene due anni prima dall'Action-Theater, sciolto dalla polizia nel maggio 1968, e di cui riproponeva il modello produttivo ("cinema girato in fretta e a basso costo, con la partecipazione gratuita di cast e troupe), il film fu girato in soli nove giorni e costò circa 80.000 marchi.
Katzelmacher  è il dispregiativo usato in Germania per gli stranieri immigrati. Jorgos, un greco, si inserisce in uno squallido gruppo di giovani e tutte le tensioni represse tra i membri della compagnia si proiettano su di lui. L'unico motivo che lo induce a rimanere è la presenza di due ragazze.

 

MAMMA KÜSTER VA IN CIELO
(MutterKüster’sFahrtzumHimmel, RFT 1975, col., 113’, v.o. sott. it.)
Regia: RainerWernerFassbinder
Con: Brigitte Mira, Ingrid Caven, Karl-Heinz Böhm, Margit Carstensen, Gottfried John,, Kurt Raab,MathiasFuchs, Armin Meier, Irm Hermann, Peter Kern
Hermann Kuster, un pacifico operaio di Francoforte, ossessionato dall'ipotesi di licenziamento, prima uccide il figlio del padrone della fabbrica dove lavora e poi si suicida. Sua moglie Emma lo descrive come un padre esemplare in un’ intervista che un cinico giornalista deforma a suo "uso e consumo" dando l'avvio ad una ignobile campagna. A loro volta i figli cercano di sfruttare la vicenda per fare carriera, e una coppia di coniugi “comunisti” la usano come veicolo di propaganda. Sfruttata e poi abbandonata da tutti verrà infine  coinvolta in un’azione terrorista da parte di un anarchico e morirà nel corso di un azione delle forze speciali. Nuova e sarcastica brechtiana Madre Coraggio, Emma riecheggia il titolo e il  personaggio del film di Piel Jutzi, classico del cinema operaio della Repubblica di Weimar, Il viaggio di mamma Krausen verso la felicità.

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