Fuori orario

Dal 9 al 15 luglio 2017

In onda dal 9 al 15 luglio 2017

Domenica  9  luglio  2017                               RAI3                dalle 00.45 alle 6.00  (315’) 

 

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

 

CIRCOSTANZA OLMI

VELOCITÀ DEL TEMPO FERMO

(9)

a cura di Roberto Turigliatto

con i film

 

 

COSÌ È ANDATA. GENTE DI MONTAGNA

(Italia, 1987, col., 41’15”)

Regia: Ermanno Olmi, Toni De Gregorio, Maurizio Ricci

Dal film: «“Un giorno incontrai per la montagna un tale che aveva inciso sul cinturino del cappello questa frase: l’è andà così. Gli chiesi: com’è andata? E lui, guardando lontano e stringendosi nelle spalle rispose: mah, così è andata”. Queste poche parole introduttive sono l’inizio di un bellissimo racconto di Mario Rigoni Stern, che parla di montagna e della sua gente. È un’immagine che rappresenta in modo esemplare l’anima di un popolo e la sua storia. Ancora i primi anni del secolo, la montagna era un mondo appartato ed escluso. Salvo pochi, gran parte della gente non ne sapeva quasi nulla. Con la prima guerra mondiale, i territori montani del Nord Italia divengono teatro di guerra. Allora i nomi dei campi di battaglia, delle montagne e dei paesi che ricorrono ogni giorno nei bollettini di guerra, nelle cronache dei giornali, diventano luoghi familiari. Tutti seguono con trepidazione la sorte dei propri figli al fronte lontano. Pasubio, Ortigara, Adamello, Grappa rappresentano il luogo di sofferenza e di morte per migliaia e migliaia di giovani, e soprattutto le popolazioni della montagna diventano il cardine della difesa. È gente abituata alle difficoltà e alle fatiche nella battaglia quotidiana con la natura. Combattono da sempre, ora combattono per difendere le loro contrade dalla devastazione della guerra». 

 

I RECUPERANTI

(Italia, 1970, col., 99’28”)

Regia: Ermanno Olmi

Con: Antonio Lunardi, Andreino Carli, Alessandro Micheletto

Di ritorno dalla campagna di Russia dopo la fine della seconda guerra mondiale, il giovane Gianni ritorna  torna al paese natale sull’altopiano di Asiago. Alla ricerca di un lavoro incontra il vecchio Du che si guadagna da vivere recuperando i residuati bellici metallici della prima guerra mondiale sulle montagne dell’Altipiano e poi rivendendole. Gianni si unisce al vecchio diventando anche lui un “recuperante”, un lavoro pericoloso in cui si può perdere la vita. Interpretato da attori non professionisti, sceneggiato da Olmi insieme a Tullio Kezich e Mario Rigoni Stern. 

 

TORNERANNO I PRATI 

(Id., Italia, 2014, colore, 73’03”)

Regia: Ermanno Olmi

Interpreti: Alessandro Sperduti, Claudio Santamaria, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria.

Il film si svolge durante delle notti sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 ed è ambientato nelle trincee degli Altipiani innevati. La vita dei soldati alterna lunghe ed interminabili attese, che accentuano la paura, ad improvvisi accadimenti imprevedibili…

“Normalmente pensare a un film è come quando ci si innamora: Prima arriva un pre-pensiero, un pre-sentimento, che poi diventa una storia. In questo caso non è andata cosi perché è stato un film su proposta. Immediatamente il pensiero è andato a mio padre che mi raccontava la vita da soldato nella guerra. Ho riscoperto adesso, tornando nell'argomento, cosa significavano quelle storie e mi è stato chiaro il senso di tradimento nei confronti milioni di persone morte in quella guerra. Non abbiamo spiegato loro perché sono morti. Nell'anno del centenario spero che questo nodo d'ipocrisia e di vigliaccheria venga sciolto per sempre. Non possiamo più rimanere neutrali. Mi auguro che in questa celebrazione si trovi il motivo per chiedere scusa. Io ho in mente l'ammonimento di Albert Camus: Se vuoi che un pensiero cambi il mondo, prima devi cambiare te stesso.” [Ermanno Olmi]



Venerdì 14  luglio  2017                               RAI3                 dalle 02.15 alle 06.00    (225’)   

 

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

 

presenta

 

 

SALGARI CORSARO DI CINEMA (3)

 

 

a cura di Simona Fina

 

 

con i film

 

 

CARMELA, SALVATA DAI FILIBUSTIERI

(Italia, 2012, colore, durata 76’ 52”)

Regia: Giovanni Davide Maderna e Mauro Santini

Con: Mimmo Boccuni, Sussò Boccuni, Carmela Lupoli

Carmaux e Wan Stiller, Mimmo e Sussò pescatori della Città Vecchia, sono alla ricerca della Signora di Ventimiglia, qui Carmela. Un(a) Morgan anziana e visionaria li ha invitati tra ricordi d’infanzia, timori di nuove prigionie e di destini avversi, chiacchiere in una lingua arcana e misteriosa. La vita (libera) dei pirati di oggi nella bella città di Taranto. Ispirato a Iolanda, la figlia del Corsaro Nero, di Emilio Salgari.

“Come le case della città vecchia si innalzano per stratificazione millenaria, questo film è fatto di veri sogni, avventure mal(e)dette e vita quotidiana”. (Giovanni Maderna)

“Carmela è stato per me un vero film d’avventura, l’avventura di una messa in scena che scopre e reinventa il mondo nell’atto stesso della ripresa”. (Mauro Santini)

 

 

 

 

LA FIGLIA DEL CORSARO VERDE

(Italia, 1941, b/n, dur. 74’ 25”)

Regia: Enrico Guazzoni

Con: Doris Duranti, Camillo Pilotto, Fosco Giachetti, Mariella Lotti 

Sotto falso nome, il figlio del governatore di una colonia spagnola riesce a entrare tra le fila dei corsari che imperversano con le loro azioni banditesche, per poterli sgominare. Ma, dopo aver superato molte prove, viene smascherato e condannato a morte. Ci penserà la figlia del defunto Corsaro Verde, innamorata del giovane ardimentoso, a liberarlo e ad aiutarlo fino alla vittoria finale. “Un film salgariano, con duelli, arrembaggi e zuffe. A parte alcuni semplicismi di narrazione, è un film eccellente, acceso, vivo. Prodotto con larghezza di mezzi e diretto con ritmo incalzante, farà rivivere a tutti le ore deliziose trascorse, da ragazzi, sulle indimenticabili pagine del romanziere veronese. La protagonista, Doris Duranti, selvaggia e combattiva, conferma il suo temperamento”. (Osvaldo Scaccia in Film, 19 aprile 1941)

 

 

 

 

 

 

 

IL FIUME, A RITROSO

(Italia, 2012, colore, dur. 49’ 01”)

Regia: Mauro Santini

Con: Nicoletta Gori, Andrea Gazzola

Una ragazza risale un fiume dalla foce, a ritroso, forse in cerca di un luogo o in fuga da qualcosa. Tra lupi e sguardi misteriosi, troverà qualcuno che le darà rifugio e che, a sua volta, le chiederà aiuto. Il film mette in relazione due solitudini: quella inquieta e post-adolescenziale di Nicoletta, ragazza in perenne fuga e ricerca di sé, con quella razionale e metodica di Andrea, naturalista e profondo conoscitore del mondo dei lupi. I due si sono conosciuti il giorno stesso del loro arrivo al rifugio. Poi è stata l'attesa: nel buio del bosco o al tepore di un camino, i due giovani aspettano che qualcosa accada, attendono di trovarsi davvero, al di là di qualsiasi pagina scritta. E questo è ciò che avviene in questo film ispirato alle opere salgariane.

 

 

 

 

Sabato   15          luglio       2017                               RAI3        dalle  1.45 alle 6.00 (255')

Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Fumarola Giorgini Luciani Melani Turigliatto

presenta

 

SPOSTARE LA FRONTIERA (4)

 

a cura di Fulvio Baglivi

 

 

con i film

 

ARCHITETTURA IN ISRAELE

(Architecture in Israel, Israele/Francia 2012 col e b/n, v.o. sott. it.)

Regia: Amos Gitai

Amos Gitai oltre a essere un acclamato regista si è formato come architetto, avendo ottenuto una laurea in architettura e un diploma di dottorato presso l'università di Berkley in California. Suo padre, Munio Weinraub Gitai, è stato un architetto del Bauhaus ed ha lasciato una forte impronta sul figlio, che in questa serie ritorna al suo primo amore: l'architettura. In ciascuno dei 16 documentari Gitai incontra architetti, sociologi, archeologi, ricercatori e scrittori con i quali instaura un dialogo alla pari toccando differenti aspetti dell'architettura, dell'urbanistica, della conservazione e della progettazione. Ogni episodio è arricchito da materiale di repertorio che aiuta lo spettatore a immergersi in un universo affascinante, fornendo un quadro esaustivo dell'argomento trattato. Le costruzioni dell'impero Ottomano, quelle del Protettorato Britannico, l'eclettismo, il modernismo e anche l'architettura più brutale da semplici concetti prendono una forma concreta fornendo un affresco unico dell'architettura di un paese, Israele, che come nessun altro si è modellato attraverso le proprie costruzioni, divenendo una sorta di laboratorio in continuo fermento. Nella notte i primi tre episodi.

 

13. "Il progetto israeliano". Dialogo con Zvi Efrat, la pianificazione e l'opinione degli architetti sull'urbanizzazione di uno stato.

14. "Haifa". Dialogo con Walid Karkabi, il dialogo architettonico tra arabi ed ebrei, storia di una convivenza.

15. "Progettare o lasciare che l'architettura accada" Dialogo con Hubert Lu-Yon, il punto di vista di uno straniero.

16. "Lo smantellamento di una architettura collettivista in una società capitalista". Dialogo con Yuval Yasky, la fine di una visione collettivista nello stato di Israele.

 

 

ATTI DEGLI APOSTOLI – quinta puntata

(Id., Italia, Francia, Spagna, Germania, Tunisia, 1969, colore, durata totale 340’)

Regia: Roberto Rossellini

Interpreti: Edoardo Torricella, Jacques Durmur, Renzo Rossi, Giuseppe Mannajuolo, Mohamed Kouka

 

Girato per la TV in cinque puntate e trasmesso in vari paesi europei, l’opera di Rossellini è tratta dall’antico libro neotestamentario con intenti divulgativi. Lo spunto narrativo è dato dallo scriba greco Aristarco che racconta la storia di Gesù e si divide sostanzialmente in due parti, dedicate una alla figura di Pietro e l’altra a quella di Paolo di Tarso.

 

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