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Lavoratori alla spina

In onda Sabato 17 febbraio 2018 alle 21:30

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    Un’inchiesta per raccontare cosa è veramente il precariato.

    Dal 2008, anno di inizio della crisi, l'Italia ha recuperato 700mila posti di lavoro ma ha perso 1,3 miliardi di ore lavorate. Significa che ad aumentare sono i lavori part time, saltuari, precari, discontinui.

     

    Si lavora poco e si guadagna anche poco. La retribuzione media procapite in dieci anni ha perso 600 euro circa al mese e sono proprio i salari più bassi a perdere di più. Il traino dell'occupazione è sicuramente il tempo determinato.

    Finiti gli incentivi del governo infatti, il lavoro a termine ha conosciuto una crescita record, ma dura sempre meno: il 60 per cento dei contratti dura meno di un mese, il 26 per cento meno di tre giorni.

    Si lavora a mesi, a giornate, a settimane, a ore, la notte, la domenica, persino gratis.

    Il lavoro c’è ma nessuno lo vuole più pagare.  Magistrati onorari a meno di 1000 euro al mese, avvocati a 600 euro, professori universitari a 3 euro e 60 l'ora. Tutto naturalmente senza ferie, senza tutele, senza pensione. Lavoro senza diritti.

     

    A PresaDiretta poi l’ultima frontiera del precariato, la nuova economia dei “lavoretti”, la gig economy.

    Un viaggio tra l’Italia e l’Inghilterra tra i lavoratori on demand, i cosiddetti lavoratori alla spina. Dai fattorini ai rider, dagli autisti agli operai della logistica, ai tuttofare.

    La gig economy concentra il grosso dei guadagni nelle mani dei pochi che possiedono la piattaforma e che trattengono una commissione da chi svolge la prestazione. Il lavoratore ci mette l’attrezzatura, il know how, i rischi e qualcuno in cambio di una commissione, offre la piattaforma su cui far incontrare la domanda con l’offerta.

    Assunzioni zero. E’ questo il futuro del lavoro?

     

    “LAVORATORI ALLA SPINA”, è  un racconto di Riccardo Iacona con Lisa Iotti, Irene Sicurella, Raffaella Notariale. 

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