Puntate
I bambini sono di sinistra
in onda sabato 8 maggio 2010 alle 23.40
Palco e Retropalco presenta Claudio Bisio in “I bambini sono di sinistra”.
Dopo “Monsieur Malaussene” e “La buona Novella”, il regista Giorgio Gallione ritrova Claudio Bisio per una nuova occasione di incontro e collaborazione con questo “I bambini sono di sinistra”.
Per raccontare un uomo dei giorni nostri, troppo giovane nel 1968 e troppo maturo per le successive contestazioni, come spesso succede nelle performance di Claudio Bisio, si parte da uno spunto “nobile” ovvero il disco “Storia di un impiegato” di Fabrizio De Andre’ uscito nel 1973 e dagli scritti di Michele Serra e Giorgio Teruzzi.
Un uomo come tanti che non capisce cosa stia accadendo. L’impiegato confuso di De Andre’ si trova sballottato nel terzo millennio dei computer e dei cellulari, dei gadgets e dei quiz milionari alla cui fascinazione cedono anche i figli. Questo mondo non gli piace e non ci si ritrova ma quando prova a spiegare il disagio e la confusione che prova non trova nessuno ad ascoltarlo.
In fondo Bisio racconta con ironia la realtà dei molti individui soli, seppure con famiglia e lavoro garantito, che hanno smarrito il punto di riferimento, la bussola del saper vivere, “il centro di gravità permanente”.
Ma, si sa, i bambini sono diversi: il loro candore e la loro “follia” ne fanno i custodi elettivi del sogno e dell’utopia; gli unici capaci sempre, a dispetto del mondo che muta e del tempo che scorre, a reinventare il gioco della vita, come Bisio ci dimostra nel poetico epilogo dello spettacolo.
Bisio ci racconta tutto questo accompagnato anche nelle sue rivisitazioni di De Andre’, da uno straordinario quartetto musicale tutto al femminile, il Quartetto Zelig.
RAITRE PALCO E RETROPALCO
Teatro dell’Archivolto
presentano
Claudio Bisio
in
I BAMBINI SONO DI SINISTRA
di Michele Serra, Giorgio Terruzzi, Claudio Bisio, Giorgio Gallione e Gigio Alberti
con
Il Quartetto Zelig
canzoni di
Fabrizio De André
musiche originali
Mariana Carli
regia teatrale
Giorgio Gallione
regia
Gabriele Cazzola