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“I matti siamo noi” è il titolo della puntata che Racconti di vita tra passato e presente dedica al disagio psichico. In studio con Giovanni Anversa l’attore Ascanio Celestini, regista del film “La pecora nera”, e Tiziano un giovane che grazie alla riabilitazione sta superando la malattia mentale.

Siamo sicuri di non essere noi gli alienati sulla soglia della follia? Giovanni Anversa lancia questa provocazione con una puntata di Racconti di vita dedicata al disagio mentale come condizione che riguarda nel mondo ormai 450 milioni di persone di cui ben la metà al di sotto dei 14 anni. E dunque cosa di può fare e come dobbiamo ripensare il disagio psichico? Per riflettere su queste domande sono ospiti in studio Ascanio Celestini, interprete e regista del film “La pecora nera” presentato al Festival del cinema di Venezia, e Tiziano un ragazzo di Roma che racconta cosa lo sta aiutando a superare una difficile condizione di sofferenza psichica grazie anche allo sport e al calcio in modo particolare.

Se con Celestini lo sguardo è rivolto anche alla “memoria” di cosa erano i manicomi così come viene raccontato nel film “La pecora nera”, con Tiziano l’attenzione si sposta sull’importanza della riabilitazione come strumento per far uscire dalla cronicizzazione le persone. Il calcio in modo particolare sembra essere una buona strada per riabituare alla socializzazione e uscire dall’isolamento come testimonia anche l’iniziativa “Matti per il calcio” promossa dall’Uisp che ha visto partecipare al torneo che si è tenuto a Montalto di Castro ben 16 squadre legate a Centri di Salute Mentale. Un filmato raccontaà questa esperienza dando voce alle persone coinvolte e agli operatori che animano queste attività che ormai vengono considerate parte rilevante delle cure per superare la malattia.