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Nello spazio della programmazione di

Rai 3 bis canale 810

MERCOLEDI' 27 MARZO ALLE 21.20 CA.







vanno in onda 

“MISTERI D'ACQUA”



"Gino Valle. La professione come sperimentazione continua"





MISTERI D'ACQUA

 

Storie anfibie alle sorgenti del fiume Livenza

di Elisa Cozzarini

fotografia e montaggio di Davide Pettarini

 

C'è un luogo speciale in Friuli, tra Caneva e Polcenigo, dove l'acqua unisce elementi straordinari: il Gorgazzo, una delle sorgenti carsiche più profonde e ancora sconosciute d'Europa, il Biotopo dove "Gli Amici dei Rospi" salvano gli anfibi in migrazione e il Palù di Livenza, un sito palafitticolo di grande importanza, Patrimonio dell'Unesco.

Roberto Battiston, dell'Unione Speleosub di Pordenone, racconta l'esperienza unica di immergersi nella cavità misteriosa del Gorgazzo, di cui nessuno ha mai raggiunto il fondo né si sa esattamente come sia alimentata. A dare qualche indizio è la geologa Barbara Grillo, che spiega il complesso sistema carsico del Cansiglio Cavallo e le connessioni tra le sorgenti e il Palù di Livenza. Le ricerche sono ancora in corso, potrebbero esserci presto nuove scoperte.

Non lontano, il Biotopo Palù di Livenza è un'area protetta di piccole dimensioni ma di grande valore naturalistico, una zona umida di riproduzione di molte specie di anfibi. Enrico Bortolotto, giovane volontario de "Gli Amici dei Rospi", spiega le caratteristiche del luogo e racconta come ogni anno, verso la fine dell'inverno, questi piccoli animali migrino in massa verso l'acqua, per riprodursi.

Ma il Palù di Livenza è soprattutto un Sito palafitticolo preistorico riconosciuto dal 2011 come Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. ‘Gli scavi più recenti- spiega l'archeologo Roberto Micheli- contribuiscono a fare luce su molti aspetti della vita quotidiana dei nostri antenati, oltre che sull'ambiente, il clima e il paesaggio di migliaia di anni fa’.

 Non uno, ma almeno quattro diversi villaggi palafitticoli si sono succeduti al Palù, in epoche diversi. L'unicità del sito deriva dalla presenza costante di acqua, sin dagli albori dell'umanità: uno strato di torba ricopre i resti archeologici e conserva in perfetto stato il materiale organico, specialmente legno e fibre vegetali. ‘Studiare questi reperti è come osservare il passato dal buco di una serratura’, commenta Micheli.



“Gino Valle. La professione come sperimentazione continua”

di Antonia Pillosio

In occasione del centenario dalla nascita del celebre architetto udinese Gino Valle, il Comune di Udine ed i Civici Musei hanno realizzato, presso il Museo d’arte Moderna e contemporanea Casa Cavazzini, una mostra sul tema architettura, alla riscoperta dell’opera di uno degli architetti friulani più influenti – anche in campo internazionale – del secolo scorso, raccogliendo e valorizzando il materiale conservato dagli eredi all’interno dell’Archivio Valle, che contiene oltre 40mila disegni e 500 rotoli di tavole.

In questo filmato, accompagnati da Silvia Bianco - Conservatore dei Civici Musei di Udine- e dai due curatori Francesca Albani e Franz Graf, ripercorriamo la vita di Gino Valle e scopriamo modellini, disegni inediti e foto della mostra, che sarà aperta al pubblico fino al 28 aprile del 2024.