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- Pubblicato il07-12-2022
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TV - PROGRAMMI REGIONALI

Nello spazio della programmazione
di Rai 3
Domenica 20 luglio alle ore 9.15 ca
va in onda
IN MORTE DI UN ARCHEOLOGO
Winckelmann, Trieste e il riscatto di una città
un programma di Piero Pieri e Paola Bonifacio
E’ l’8 giugno 1768 quando Johann Joachim Winckelmann muore assassinato in una stanza della Locanda Grande in Piazza San Pietro a Trieste. Lo studioso di chiara fama, Prefetto delle Antichità del Vaticano, ideatore della scienza archeologica e della moderna storia dell’arte, si trova nella città adriatica di ritorno da un viaggio nella nativa Germania.
Ricevuto alla Corte di Vienna pochi giorni prima, Winckelmann aveva incontrato il Consigliere Aulico von Kaunitz e l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria.
L’assassino, Francesco Arcangeli, viene rapidamente catturato, processato e giustiziato pubblicamente solo qualche giorno dopo l’omicidio.
Gli atti del processo, conservati negli archivi dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, rivelano in tutti i dettagli la modernità dell’approccio alle indagini e dello stesso iter processuale, ma lasciano tuttavia molti dubbi sul reale movente di quel sanguinoso crimine.
Qualche decennio più tardi, nei primi anni del XIX secolo, il notabile triestino Domenico Rossetti idea e progetta un monumento – o meglio un cenotafio – alla memoria di Winckelmann, perseguendo in questo modo l’intenzione di lavare l’onta del delitto che adombra Trieste ma, soprattutto, per elevare simbolicamente la città, in piena espansione economica, ad una nuova e più profonda consapevolezza civile e culturale.
Il racconto filmico affronta le ultime ore di Winckelmann che si avvia all’incontro con la morte, indagandone le strane e misteriose circostanze e proponendo nuovi scenari sulle motivazioni.
Una figura in abiti settecenteschi dà corpo all’archeologo tedesco interpretato da Adriano Giraldi con sorprendene simiglianza. Winckelmann si aggira nella Trieste contemporanea, scoprendo realizzati nel profilio della città i suoi studi sull’antico ed è lui stesso a raccontare i dettagli del delitto del quale fu vittima.
Avvalendosi di testimonianze illuminanti e autorevoli, il documentario descrive gli aspetti legati all’estetica del Neoclassico che il ricco ceto mercantile triestino scelse a propria rappresentazione.
Con largo respiro narrativo il programma chiude quindi un cerchio intorno alla figura di Domenico Rossetti, autentico benefattore della città, “uomo nuovo”, imprenditore ed intellettuale che ben rappresentò la caratteristica propulsiva di Trieste neoclassica nella sua massima fase di crescita economica e culturale.
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