Falsi insegnanti di sostegno, scatta interrogazione parlamentare

Falsi insegnanti di sostegno, scatta interrogazione parlamentare

Giovedì 16 giugno 2016

Si chiede "quali iniziative il Ministro intenda intraprendere per verificare la veridicità e correttezza delle dichiarazioni nella disponibilità degli istituti scolastici italiani nonché la sussistenza di ulteriori casi analoghi". È l'interrogazione parlamentare presentata martedì 14 giugno dalla deputata cinquestelle Silvia Chimienti al ministro della Pubblica Istruzione, dell'Università e della Ricerca, in merito all'inchiesta "Un paese da zero in condotta" andata in onda due giorni prima a Rec.

Nel corso della trasmissione è emerso come docenti non abilitati, che non conoscevano nessuna delle patologie di cui soffrono i 234.000 alunni diversamente abili a cui la scuola pubblica deve garantire un'educazione specifica che miri all'integrazione, siano finiti in classe, autocertificando il falso e truffando le scuole e lo Stato con diplomi contraffatti, comprati a caro prezzo.

La dirigente del Miur Lucrezia Stellacci ha ribadito come il Ministero non disponga degli strumenti necessari per assicurarsi che gli insegnanti che salgono in cattedra ogni giorno siano realmente qualificati. Chimienti, insieme ai colleghi Chiara Di Benedetto, Gianluca Vacca, Luigi Gallo, Maria Marzana, Francesco D'Uva, Giuseppe Brescia e Simone Valente, hanno chiesto delucidazioni al Ministro.

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